Tensione a piazza Walter Rossi, dove era in programma la commemorazione del militante di Lotta continua morto 34 anni fa a Roma. Il vicesindaco Sveva Belviso e l'assessore regionale alle Politiche agricole Angela Birindelli, al loro arrivo sono stati bloccati dagli ex compagni di Walter Rossi, impedendo loro di raggiungere il luogo della commemorazione.
"Non ci stiamo a questa falsa pacificazione - hanno detto - prima di riconciliarci dobbiamo distinguere le vittime dai carnefici, dobbiamo fare luce sulla morte di Walter che loro dicono sia stato ucciso nel corso di una manifestazione, noi siamo convinti sia stato ucciso dai fascisti mentre attaccava manifesti di Lotta continua". Sulla piazza è stato consentito l'accesso all'assessore provinciale alla Cultura, Cecilia D'Elia.
"Vogliamo che la storia sia rispettata - ha proseguito Carlo Pellegrino, vicepresidente dell'associazione "La lotta continua" - senza blitz clandestini per una finta riappacificazione che mistifica quegli anni: Walter Rossi è stato ammazzato dai fascisti, non come dicono loro, nel corso di una manifestazione. Le responsabilità di quegli anni vanno riconosciute".
I militanti, che hanno allestito la piazza con una mostra dedicata agli anni di piombo e alla morte di Walter Rossi raccontata dai giornali, già nei giorni scorsi - come hanno fatto sapere - hanno mandato un comunicato al gabinetto del sindaco "per chiedergli di non partecipare alla commemorazione Walter". "Questa è la piazza di Walter e degli antifascisti - hanno proseguito i militanti - non vogliamo che entrino rappresentanti dell'amministrazione comunale, dove ci sono personaggi che, in quegli anni, erano collusi con i gruppi fascisti".
In particolare, riguardo alla morte di Walter Rossi, i militanti sostengono che "Alemanno, che a quell'epoca era segretario del Fronte della Gioventù, non poteva non sapere chi era il responsabile dell'omicidio di Walter visto che la cerchia dei fascisti era molto ristretta. Ora, che venga qui lui o chi per lui a fare appello affinché sia fatta chiarezza sulla morte di Walter, sinceramente ci sembra una presa in giro". Fuori dalla piazza, il vice sindaco Belviso, che - come Birindelli e D'Elia - ha consegnato una corona di fiori in ricordo di Walter, depositata sulla piazza dai vigili urbani. I militanti "dicono che noi non rappresentiamo la città di Roma ma un sindaco fascista - ha detto Belviso - ho detto che sono nata nel 1973 e gli anni di piombo li ho letti sui libri, non vissuti. Per noi è un dovere ricordare un ragazzo morto per i suoi ideali politici. Tutti dovremmo dire 'Mai più agli anni di piombo. Invece questi atteggiamenti di esclusione rinfocolano i contrasti politici".
Belviso ha anche ricordato che la morte di Walter Rossi resta uno dei 19 casi irrisolti degli anni del terrorismo. Anche per questo, "qui c'è una ferita aperta e un dolore ancora vivo", ha detto D'Elia, che comunque considera "una sconfitta dover rinunciare ai gesti simbolici delle istituzioni. Dobbiamo costruire un percorso che ci aiuti a creare una memoria condivisa - ha aggiunto - ma e' sbagliato non far partecipare le istituzioni a questa commemorazione".