Cosa lega le vittime innocenti delle stragi italiane a quelle uccise dalle forze dell'ordine, dallo squadrismo neofascista, dalle organizzazioni mafiose?
Fatti diversi tra loro però uniti da un'unica strategia: la negazione della verità da parte degli apparati dello Stato, conseguenza di insabbiamenti, sottrazione di documenti processuali rilevanti, sostanziale archiviazione di tutti i procedimenti in corso.
Senza l'accertamento della verità, i familiari delle vittime di stragi e omicidi compiuti anche da diversi responsabili sono diventati come invisibili, buoni solo per le ricorrenze e gli anniversari con cui lo Stato si autoassolve dalle sue responsabilità. Per questo da oggi quelle persone si ritrovano in "Reti invisibili".
"Reti invisibili"ha realizzato questo portale internet con cui invece si renderà "visibile" l'attività delle associazioni. Una Banca dati della memoria dove saranno inseriti i profili delle associazioni, documenti giudiziari, schede e cronologia dei principali fatti dal dopoguerra ad oggi, contributi tecnici e giornalistici, eccetera.
Il simbolo di "Reti invisibili" raffigura l'unità dei piccoli pesci che rincorrono e alla fine inghiottono quello più grosso. E' il nostro miglior auspicio per quanti ancora non hanno smesso di cercare una verità a loro negata.