ROMA - «Questa sentenza della Cassazione non chiude un bel niente. Non hanno mica processato i colpevoli della strage perché sono stati assolti i generali che semmai non hanno visto o non hanno sentito per impedire di capire. Qui, invece, si tratta solo di stabilire se il governo di un Paese civile, il nostro governo, vuole sapere perché un aereo di linea è stato abbattuto in tempo di pace nel corso di un' operazione di guerra aerea». Quando è sera, e sono molte ore che parla davanti a microfoni e taccuini, l' ex senatrice dei Ds Daria Bonfietti, presidente dell' associazione delle famiglie delle vittime della strage di Ustica, è ancora un fiume in piena. Lei non ce l' ha con i magistrati: «In questi anni hanno fatto il possibile anche se non tutti allo stesso modo». Non serba rancore nemmeno verso i generali dell' Aeronautica ora assolti definitivamente dall' accusa di aver depistato le indagini: «Non sono loro il centro del problema». Semmai, l' ex parlamentare Ds una parola di più la vuole spendere sul governo Berlusconi che nel 2006 ha sponsorizzato le legge 85/2006 capace di depenalizzare proprio quei reati militari che interessavano il presunto depistaggio sulla strage di Ustica. Nella Cdl l' unico riconoscimento va all' ex ministro dell' Interno, Giuseppe Pisanu, che si dimostrò più sensibile della burocrazia del Viminale facendo inserire nella Finanziaria 2005 un comma a favore delle famiglie delle vittime di Ustica. Detto questo, Daria Bonfietti sarebbe disposta pure ad assolvere anche il governo amico di Prodi. Ma lo farà solo se si ripete il «miracolo» del ' 97, quando lo stesso Prodi e il Guardasigilli Piero Fassino fecero in modo che il giudice Rosario Priore e il pm Giovanni Salvi potessero entrare nel quartier generale della Nato per trovare le conferme che cercavano da anni: «Quell' aiuto fu fondamentale perché in allora si chiuse il cerchio con la conferma che quella notte ci fu una battaglia aerea...». E ora che i generali italiani escono dalla scena processuale, Daria Bonfietti chiede al governo di osare quei passi nei confronti di Usa, Francia, Gran Bretagna e Libia che non sono mai stati tentati: «Sono comunque realista e a questo punto vorrei sapere se anche noi della strage di Ustica dobbiamo ritenerci inseriti nella lista che comprende il rapimenti di Abu Omar sul suolo italiano e l' uccisione del dottor Nicola Calipari colpito a Bagdad dai soldati americani. C' è anche Ustica nella lista dei temi che non possono mai essere affrontati». Discorso a parte per la Libia: «Che Gheddafi abbia avuto un ruolo nella battaglia di quella notte lo dimostra il necrologio fatto pubblicare il 2 luglio dell' 80 sull' "Ora" di Palermo con il quale lo stesso Colonnello faceva le condoglianze alle famiglie delle vittime». Si chiede ancora al Bonfietti: «Perché per la bomba sul Jumbo Pan Am di Lockerbee la comunità internazionale ha saputo mettere nell' angolo Gheddafi ricattandolo con l' embargo?». Dunque, «ora è il livello politico che deve muoversi: vedremo se il governo avrà la forza di muoversi. Altrimenti, se non interessa sapere perché un aereo di linea viene abbattuto in tempo di pace, vuol dire che non siamo un Paese civile».