"Sulla strage di Ustica vanno accertate le responsabilità nazionali ed estere". Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio inviato a Daria Bonfietti, presidente dell'Associazione delle vittime del disatro di cui oggi ricorre il 33° anniversario. Il capo dello Stato denuncia anche le "inquietanti ombre e opacità" che hanno "coperto le indagini" fino ad ora.
Napolitano, nel suo messaggio, dice anche di essere certo che "l'impegno delle istituzioni e di tutti i cittadini perchè si onorino i principi di verità e di giustizia".
Le indagini sul Dc9 dell'Itavia precipitato vicino Ustica con 81 persone a bordo non hanno mai prodotto una verità dal punto di vista penale anche se la Cassazione, in sede civile, in una sentenza in cui ha riconosciuto un risarcimento ai parenti delle vittime lo scorso 28 gennaio, motivava la condanna dello Stato e dell'Aviazione italiana sostenendo che fosse "congruamente motivata la tesi del missile".
Intorno al disastro aereo, infatti, si discutono tre posizioni principali: il cedimento strutturale, una bomba che ha fatto esplodere l'aereo in volo oppure la tesi di un missile partito per sbaglio da aerei militari di Paesi Nato in volo nel quadrante nella notte dell 27 giugno 1980 o da navi da guerra.
"E' arrivato il momento che la Francia chiarisca una volta per tutte quale sia stata la sua posizione e il suo coinvolgimento nella strage di Ustica, non soltanto rispondendo alle rogatorie internazionali, ma con una dichiarazione pubblica da parte delle sue massime cariche istituzionali" dichiara il direttore dell'Avanti!, Giampiero Marrazzo, autore insieme al collega Gianluca Cerasola del film inchiesta "Sopra e sotto il tavolo", realizzato con l'intervista esclusiva al Presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga. Che parlò della responsabilità dei militari francesi nell'abbattimento del Dc9 dell'Itavia. "Quel 27 giugno del 1980 - continua Marrazzo - è accertato processualmente che sopra i cieli di Ustica vi fosse una battaglia aerea internazionale, a cui presero parte, con buona probabilità stando alle parole di Cossiga, anche i francesi. E' per questo che a distanza di oltre trent'anni, non è possibile continuare ad aspettare per sapere chi abbia sparato quel missile e quale fosse il motivo. Il nostro Paese deve fare chiarezza, lo deve alle vittime del disastro e ai suoi familiari".
Intanto l'Avvocatura dello Stato starebbe valutando un "ricorso per revocazione" alla Corte di Cassazione per cancellare la sentenza della stessa Cassazione con la quale è stato dato il via libera definitivo al risarcimento, per 1,2 milioni di euro ciascuno, ai familiari di tre vittime della strage di Ustica.