Il commissario Anna Maria Cancellieri, che lascia oggi Palazzo D'Accursio dopo l'elezione di Virginio Merola, ha deciso di non far distribuire più il depliant che accompagna alla visita al Museo per la Memoria di Ustica. Il provvedimento, come scrive Daria Bonfietti, presidente dell'associazione famigliari delle vittime, è in vigore già da domenica. Bonfietti condanna la decisione del commissario perché così "si colpisce l'autonomia delle Istituzioni culturali della città e si paga un tributo al sottosegretario Carlo Giovanardi".
L'amarezza di Daria Bonfietti nasce infatti dalle parole del sottosegretario che in novembre visitò il museo. "Il depliant curato dall'Istituto Parri, distribuito al Museo della Memoria - sostenne all'epoca Giovanardi - scrive cose false e diffamatorie nei confronti dei generali dell'Aeronautica e delle decine di consulenti tecnici, la cui professionalità e lealtà è stata accertata in sede giudiziaria con sentenza passata in giudicato: pertanto deve essere ritirato come correttamente ha chiesto il Capo di Stato maggiore dell'Aeronautica".
Ma Giovanardi, è l'accusa di Bonfietti, "usando strumentalmente sia la Prefettura che lo stesso Museo, che era stato fatto aprire appositamente fuori orario, venne a sostenere a Bologna le sue tesi su Ustica. Già allora, proprio al di là dello stravolgimento completo di ogni parvenza di verità contenuto nelle dichiarazioni di Giovanardi - è il ragionamento di Bonfietti - avevo denunciato come grave offesa alle Istituzioni culturali cittadine il suo comportamento. A quell'uso improprio del Museo, Giovanardi aveva poi aggiunto pesanti critiche all'opuscolo elaborato, in base ad una convenzione del Comune di Bologna, dal Mambo in collaborazione con l'Istituto Parri. Un materiale che, va ricordato, in questi anni, anche in presenza di un numero sempre maggiore di visitatori al Museo, non ha mai dato adito a nessuna rimostranza e che invece proprio alla fine del suo mandato la Commissaria fa rimuovere".
Il direttore del Parri: inaccettabile ingerenza. "E' inaccettabile che ci sia una ingerenza delle autorità sulla cultura", così Luca Alessandrini, direttore dell'Istituto Parri di Bologna. "Noi siamo un ente autonomo", e "c'è la libertà di interpretazione. Noi non abbiamo additato colpevoli", e anzi "l'avvocato delle famiglie delle vittime di Ustica, Alessandro Gamberini ci ha detto che il nostro volantino era inattaccabile".
De Bernardi: "Atto gravissimo contro la libertà intellettuale". "Una cosa senza senso, un atto gravissimo dal punto di vista della libertà intellettuale. Per rispondere a una provocazione politica di Giovanardi Bologna fa una bruttissima figura": è la dura reazione di Alberto De Bernardi, presidente del Parri, l'istituto a cui il Comune ha affidato la consulenza storica e scientifica del Museo per la memoria di Ustica. "Non siamo nemmeno stati informati della decisione presa dalla Cancellieri. Ora ci appelliamo al nuovo sindaco Virginio Merola affinché si continui a distribuire ai visitatori la spiegazione di ciò che vedono, l'interpretazione storica, e non politica, della strage. La storia non la scrivono i generali, tantomeno i commissari". Lo storico, fresco di nomina al Centro di documentazione sullo stragismo di Bologna, ricostruisce i passaggi sul dépliant contestato e poi fatto togliere. "Eravamo disponibili a enfatizzare l'assoluzione dei generali e a riformulare la parte dei rapporti dell'Aeronautica con la Guerra fredda, anzi lo abbiamo fatto. Ma della nuova bozza presentata al Comune non si è saputo più nulla. Ce ne è arrivata una dall'Aeronautica dove veniva parafrasata la sentenza di assoluzione dei generali. Francamente troppo: noi dobbiamo dare ai visitatori un testo che permetta loro di capire cosa è successo. La pretesa dell'Aeronautica di chiamarsi totalmente fuori dal dibattito su Ustica e dalla ricerca della verità è inaccettabile".
Il sindaco Merola: "Leggo, poi decido". "Leggerò il depliant e prenderò una decisione. Sono informato, ma vorrei leggerlo prima" di fare commenti. Questa la posizione del neo sindaco di Bologna, Virginio Merola.