Qui sait, doit parler. Chi sa, parli. Grazie a un'idea di Radio Città del Capo e con il contributo che vorranno dare tutti coloro ai quali stanno a cuore verità e memoria, questo messaggio apparirà presto sui quotidiani on line francesi. Qui sait, doit parler è il titolo della campagna dell'emittente bolognese per il trentennale della strage di Ustica, che cade il 27 giugno. Un modo inedito e forte di chiedere la verità. Destinatari dell'appello sono il governo francese e il presidente Nicolas Sarkozy.
FRANCIA - Perché la Francia? Lo hanno spiegato ieri i giornalisti della radio insieme a Daria Bonfietti, presidente dell'associazione dei familiari delle vittime di Ustica, e altri ospiti. Lo spunto arriva dalle dichiarazioni di Francesco Cossiga che, nel 2008, ha indicato la marina francese come responsabile dell'abbattimento del Dc9 Itavia, in seguito al quale persero la vita 81 persone. «Conosciamo Cossiga e le sue esternazioni e non sappiamo se la sua verità sia la verità - ha precisato ieri il direttore della radio, Paolo Soglia - ma dopo affermazioni così impegnative, non si può far finta di nulla». «Rimanere inerti è ancora più colpevole», recita l'appello.
CAMPAGNA - L'obiettivo è dar vita alla «campagna francese» durante l'ultima settimana di giugno. Più spazi pubblicitari si riusciranno ad acquistare, più siti di informazione daranno voce all'appello, maggiore sarà la sua efficacia. Più forte sarà il rumore. Ma per fare tutto ciò occorrono risorse. Per ora il budget ammonta a 3-5mila euro.
APPELLO - Da qui la richiesta di un contributo agli ascoltatori e, in generale, a tutti coloro che, nonostante il tempo trascorso, chiedono ancora la verità su Ustica. Sostenere la campagna è semplice: basta versare un minimo di 10 euro attraverso bonifico, conto corrente postale o paypal. Tutte le informazioni sul sito radio.rcdc.it. Intanto ieri è tornato a parlare di Ustica anche Walter Veltroni. «È il momento che il governo italiano faccia sentire la sua voce verso i partner europei che hanno il dovere di dire cosa successe quella notte», ha detto. L'occasione è la presentazione di una giornata di studio realizzata dall'associazione dei familari delle vittime di Ustica con «Democratica», la scuola politica dei veltroniani. Ma le iniziative per i trent'anni della strage inziano prima. Oggi, infatti, sarà a Bologna Rosario Priore. L'ex giudice che indagò sulla strage ha scritto un libro insieme al giornalista Giovanni Fasanella dal titolo «Intrigo internazionale. Perché la guerra in Italia, Le verità che non si sono mai potute dire». L'appuntamento è alle 18.30 all'Ambasciatori.