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Ustica: la verità sulla strage è possibile
Daria Bonfietti (Presidente dell'Associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica)
Fonte: Il Manifesto, 27 giugno 2009
27 giugno 2009


Ancora un anniversario della strage di Ustica: sono passati 29 anni da quel tragico 27 giugno '80, da quella serata nella quale 81 innocenti cittadini hanno perso la vita. Scrive in questa occasione ai parenti delle vittime il presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano: «Sia fatto ogni sforzo perché le indagini recentemente riaperte permettano di dare adeguata e valida risposta». E credo che questa sia davvero la richiesta che tutti dobbiamo formulare, ribadendo ancora una volta che la verità completa sulla tragedia è possibile. Le nuove indagini dei p.m Amelio e Monteleone, a partire da quanto già appurato dall'istruttoria del giudice Priore, hanno la possibilità di ricostruire definitivamente lo scenario all'interno del quale è avvenuta l'azione militare di intercettamento per cui il Dc9 è stato abbattuto.
Bisogna però che sia messo a disposizione degli inquirenti l'intero panorama delle informazioni e lo si può fare cercando ogni forma di collaborazione di paesi amici e alleati che oggettivamente sono in grado di avere, per presenza e dislocazione di forze, notizie utili. Non si possono più accettare silenzi, collaborazioni imprecise, risposte evasive alle rogatorie internazionali. E è necessario rivolgersi ulteriormente alla Nato, che pur è già è stata prodiga di informazioni, perché metta a disposizione tutto il suo patrimonio di informazioni. E bisogna fare tutto avendo la consapevolezza che un aereo civile è stato abbattuto e nessuno ha dato spiegazioni e che quindi è la dignità stessa della Nazione che è in gioco.
Con questi sentimenti i parenti delle vittime si riuniranno ancora una volta a Bologna, attorno alle istituzioni, ai rappresentanti di quegli Enti locali che sono stati sempre vicini a loro in un vincolo di solidarietà umana e di impegno civile.
In questi anni, l'Associazione ha sempre cercato di operare per ottenere verità su questa tragica vicenda nella consapevolezza che la verità non fosse dovuta soltanto alle vittime innocenti, ma che con questa verità dovesse essere scritta una pagina importante della vita del nostro paese. Perché Ustica non è solo la storia di un aereo abbattuto, di sicurezza negata, di confini, spazi aerei violati, è anche storia del rapporto tra Istituzioni e apparati dello Stato. Troppe volte le Istituzioni, a partire dalle nobilissime pagine scritte dalla Commissione stragi presieduta dal compianto senatore Gualtieri, hanno chiesto inascoltate spiegazioni sui comportamenti dei vertici dell'Aeronautica.
Troppe volte i governi hanno dato indicazioni che non sono state nei fatti rispettate, che sono state eluse nella sostanza.
Abbiamo visto assurgere ai vertici dell'Aeronautica proprio coloro che erano stati i più «restii» nella collaborazione coi magistrati che svolgevano le indagini. C'è perfino un capitolo specifico sulle «carriere in riscossione» nella sentenza ordinanza del giudice Priore.
È una storia di convivenza civile, di trasparenza democratica che non può essere elusa.