ROMA - Le carte di piazza Fontana rischiano di sparire, come ha denunciato nei giorni scorsi il Corriere della Sera. L' inchiostro sbiadisce, i fogli si sbriciolano. Col tempo, negli archivi del palazzo di giustizia di Catanzaro, dove i documenti sono conservati, potrebbe ritrovarsi solo polvere. Sarebbe come cancellare la memoria di quel terribile 12 dicembre 1969. «Non accadrà - promette il ministro della Giustizia Clemente Mastella -. Io sono fermamente deciso a salvare quelle carte processuali». Il suo predecessore Roberto Castelli aveva stanziato 50 mila euro per informatizzare i documenti, cioè rendere disponibile l' intero materiale su computer. Mastella ne è consapevole: «Mi sono informato presso gli uffici del ministero e quei 50 mila euro sono ancora utilizzabili». Però non bastano. La cifra più bassa che il tribunale di Catanzaro è riuscito a spuntare da una ditta privata ammonta a 87 mila euro. Al ministro risulta anche questo. Lui però vorrebbe percorrere una strada diversa. «Partiamo dal fatto che le carte del processo di piazza Fontana sono una montagna. Mi dicono che si tratta di 400, forse 500 mila fogli. Per condensare una tale mole di documenti su cd e renderla consultabile sul computer ci vuole gente esperta, che dia certe garanzie. Voglio dire che non basta la semplice operazione di trasferimento del materiale dalla carta al computer. Servono adeguati motori e chiavi di ricerca per consentire una lettura agevole, immediata. Altrimenti sarebbe un lavoro inutile». Allora si sta studiando «se vale la pena appaltare il lavoro all' esterno o se invece sia preferibile dotare il ministero degli strumenti e del personale adatto a compiere l' operazione in proprio. Un lavoro in grande simile a quello che, in piccolo, è stato fatto a Brescia». A Brescia hanno avviato una sperimentazione sugli atti del processo penale. «Consiste - spiega il ministro - nel digitalizzare le carte che possono così essere consultate dagli avvocati attraverso il computer. Sempre a Brescia stanno lavorando per computerizzare anche i documenti processuali della strage di piazza della Loggia. Non ho le cifre esatte, ma mi dicono che il costo complessivo, compresi i diritti per il software, dovrebbe aggirarsi sui 120 mila euro». Fare una cosa analoga per piazza Fontana al ministro sembra riduttivo. «Voglio dire che il problema di salvare i documenti e la memoria storica non riguarda un solo processo. Gli attentati che in questo Paese hanno provocato delle stragi negli ultimi 30 o 40 anni sono purtroppo numerosi. Non c' è solo piazza Fontana, ma anche la strage sul treno Italicus, quella della stazione di Bologna, il Dc9 di Ustica e via di seguito. Perciò credo che non bisogna focalizzarsi su un caso singolo. Ho in mente un progetto più ampio, se vogliamo più ambizioso. Vorrei realizzare una banca dati generale che comprenda tutti i processi per strage». Un archivio informatico consultabile anche via Internet. «Così verrebbe reso un servizio a tutti, un' operazione preziosa per chiunque voglia attingere informazioni dirette. Capisco che è un progetto molto impegnativo. Perciò dicevo che bisogna valutare se conviene far svolgere il lavoro all' esterno oppure creare le condizioni perché sia possibile computerizzare tutte le carte direttamente nell' ambito del ministero. Si tratta di esaminare bene preventivi e vari aspetti tecnici». I costi di una simile operazione sono proibitivi. «Servirebbe - secondo i calcoli del ministro - qualche milione di euro, questa è la verità. Però sono convinto che una soluzione si può trovare. Intanto lavoreremo all' elaborazione di un progetto complessivo. Poi busseremo a qualche porta alla ricerca di finanziamenti. Credo che un' operazione così vasta e di interesse generale troverà senz' altro sponsor sensibili e pronti a figurare tra coloro che avranno reso possibile l' impresa». Ammesso che tutto vada bene, a quel punto i documenti potrebbero anche lasciare gli archivi giudiziari in cui marciscono. «Vero è che le carte devono rimanere per un certo numero di anni nelle sedi di competenza, ma poi si possono rimuovere. Alla presidenza del Consiglio hanno fatto un lavoro del genere. Si sono liberati di buona parte della documentazione cartacea, ben 150 mila fogli. Un' operazione eccellente. Memorie di sedute, documenti di ogni tipo sono ora facilmente consultabili sul computer grazie a quattro motori di ricerca, mentre le montagne di carta sono state mandate a Castelnuovo di Porto dove c' è un archivio generale dell' amministrazione statale. Non conosco il costo esatto, ma so che il risultato è ottimo, un lavoro superbo. Io spero di poterlo riprodurre al ministero della Giustizia con i processi per strage».