Ci è giunta questa segnalazione, con preghiera di mantenere l'anonimato da parte dell'autore dell'articolo
Il lazzaretto del bassone
Vincenzo Puzone, 32 anni è stato trasferito la sera del 16 u.s. dall'infermeria della casa circondariale di Como al pronto soccorso dell'ospedale s.Anna .
Il ragazzo affetto da cirrosi epatica all'ultimo stadio è stato tenuto in stato di coma non vigile per un'intera giornata e lasciato, senza cure, in cella con un detenuto piantone.
Questa è la politica di cura del carcere di Como, dove vivono, in assoluta promiscuità, malati infettivi, cardiopatici gravi, paralitici.
Per tutelarsi, l'istituto, all'ingresso non effettua alcuna analisi clinica, per evitare rischi di contagio e relativa denuncia .
L'omissione di soccorso è la regola e se qualcuno ha necessità di visite specialistiche attende dei mesi .
Le cartelle cliniche sono tutte "addomesticate" dalla frase magica "non presenta sintomi acuti in atto" o "le condizioni generali sono abbastanza buone".
L'opinione pubblica attribuisce la mancanza di concessione di arresti domiciliari in caso di malattia alla magistratura di sorveglianza, ma la realtà è che l'irresponsabilità dei medici carcerari lega anche le mani al Magistrato .
Il reparto, in realtà è un vero e proprio lazzaretto, dove i malati vengono lasciati a se stessi e curati solo con psicofarmaci per tenerli buoni .
La peggiore situazione riguarda i drogati che vengono sottoposti a terapie a base di secchi di acqua gelata e colpi di manganello .
Chi ha bisogno di cure continuative (cardiopatici o reduci da interventi chirurgici) non trova possibilità di uscita e rischia di trovarsi in condizioni disperate o di sopravvivere con la propria situazione sanitaria seriamente peggiorata .
È naturale chiedersi come mai in un paese civile possano accadere cose di questo genere e perché l'ordine dei medici e asl non intervengano.
Al Bassone ci sono detenuti anziani, persone affette da diabete da esiti di poliomielite o paralisi progressive: tutta gente con pene minime e reati di poco conto, che potrebbe tranquillamente curarsi a casa, eppure..... questa è la realtà quotidiana .
Chiediamoci pure quanti detenuti vengono, con molta discrezione, ricoverati in condizioni disperate e pensiamo se Como merita una vergogna simile .
L'opinione pubblica dovrebbe essere informata.