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Firenze: gravi disagi nel carcere, trattativa detenuti-direzione
Fonte: La Nazione, 5 settembre 2005 - Asca, 5 settembre 2005
5 settembre 2005

La Nazione, 5 settembre 2005



"È un miracolo se a Sollicciano non è ancora scoppiata una rivolta". Il garante dei diritti dei detenuti, Franco Corleone, non usa mezzi termini parlando della situazione di sovraffollamento e disagio in cui versa il carcere fiorentino. Più di mille detenuti di cui otto bambini sotto i tre anni contro una capacità di accoglienza da 450 persone, muri scrostati, bagni e cucine non a norma, alimenti tenuti male, impianti di aerazione inesistenti negli ambulatori e della radiologia, addirittura una cella da 27 metri quadri in cui vivono in 9. Una condizione giudicata inumana dal garante.
"A Sollicciano la situazione è esplosiva. Il carcere fiorentino è nato come luogo di detenzione votato al reinserimento sociale dei suoi ospiti, quindi una struttura modello con spazi aperti e detenuti impegnati in lavoro e studio. Con mille persone non si può far niente".
Ma qualcosa, finalmente, sembra muoversi. Dopo l'intervento dell'Asl e i procedimenti avviati dal Comune come garante della salute pubblica, il direttore di Sollicciano, Oreste Cacurri, ha risposto con una lettera in cui dettaglia tutti i lavori che vanno realizzati quanto prima per ripristinare norme igieniche e vivibilità del carcere, dalla ristrutturazione degli ambulatori alla messa a norma di cucine e bagni. Per il sovraffollamento, un centinaio di detenuti sono già stati trasferiti in altri carceri, ma c'è ancora molto da fare: la direzione promette un piano di riduzione e di redistribuzione degli ospiti. Manca però ancora il dettaglio della tempistica degli interventi.
"In settimana - annuncia l'assessore Graziano Cioni - incontreremo la direzione di Sollicciano e l'Asl per stabilire i tempi di intervento, in modo da ripristinare quanto prima l'ordine e la sicurezza non solo per i detenuti ma anche per gli operatori". Intanto, però, il provvedimento contro il carcere non viene ritirato ma solo sospeso, in attesa che quanto promesso sia davvero realizzato.


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Firenze: verso un piano di adeguamento del carcere di Sollicciano



Asca, 5 settembre 2005



Un piano di lavori per interventi di ristrutturazione e adeguamento del carcere fiorentino di Sollicciano. È il risultato, spiega una nota, dell'azione del Comune di Firenze nei confronti della direzione del carcere. "Finalmente - commenta l'assessore comunale ai servizi socio-sanitari Graziano Cioni - abbiamo un piano di lavori che riguarda nel dettaglio il corridoio di collegamento con le sezioni, la zona ambulatori, le docce, la sezione giudiziaria, la cucina e, in parte, anche la tempistica". Il Comune di Firenze aveva chiesto alla direzione dell'istituto di pena di mettere a punto interventi nella struttura dopo che un rapporto della Asl aveva denunciato un "grave sovraffollamento" (935 detenuti a fronte dei 450 previsti) e "un grave degrado strutturale". Nei prossimi giorni, informa la nota, la situazione del carcere sarà al centro di un incontro tra Cioni, la Asl e il direttore Oreste Cacurri. "Manca ancora una tempistica dettagliata sugli interventi - conclude Cioni -. Poi scatteranno le verifiche".


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Firenze: i sindacati; serve confronto urgente su carcere Sollicciano



Asca, 5 settembre 2005



Un incontro urgente con il provveditore regionale toscano dell'amministrazione penitenziaria per affrontare i problemi del carcere fiorentino di Sollicciano. È quanto chiedono Cgil, Cisl e Uil in una nota congiunta dopo che il Comune di Firenze, si legge nel comunicato, "ha intimato alla Direzione dell'Istituto di provvedere al ripristino di condizioni igieniche accettabili, evidenziando la grave situazione inerente il sovraffollamento del Carcere". I sindacati ricordano che Sollicciano è "nato negli anni Ottanta per ospitare circa 450/500 persone e invece regolarmente tocca quota 1000" con una situazione che "pesa enormemente sulle spalle dei Lavoratori e di chi in quella struttura deve viverci". Da qui la richiesta di convocazione, vista, sostengono Cgil, Cisl e Uil, "la mancanza di volontà della Direzione di Sollicciano a confrontarsi seriamente con le organizzazioni sindacali".