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Lettere: muore misteriosamente in carcere l'ex agente segreto
a cura della redazione di
Fonte: Ristretti Orizzonti, 28 aprile 2009
28 aprile 2009

L'ex agente del Sismi e del Sisde originario di Padova, ma residente in Piemonte da anni, è stato rinvenuto cadavere la mattina di sabato scorso nella sua cella del carcere di San Michele. Fuschi, 63 anni, stava scontando la pena dell'ergastolo per undici dei quattordici omicidi che aveva confessato dopo essersi pentito e autodenunciato.

Sulla modalità della sua morte, sta indagando la procura di Alessandria che ha ascoltato il compagno di cella e i detenuti impegnati con lui nella lavorazione dei campi all'interno delle mura dell'Istituto. Misterioso, impenetrabile e dalla vita movimentata Fuschi, era stato per venti anni in reparti speciali della Marina Militare. I suoi rapporti con i servizi e l'amore per le armi sarebbero iniziati proprio in questo periodo. Trasferitosi a Torino, vestì i panni dell'artigiano nel campo degli impianti elettrici. Dopo essersi sposato si trasferì a Mattie, in Valle di Susa.

Sconosciuto fino allora alle cronache, Fuschi, balza in prima pagina per la sua "collaborazione" nell'inchiesta su alcune storie torbide e oscure in Val di Susa, riportando al centro dell'attenzione vicende di criminalità organizzata e di servizi segreti, di sparizione e di ritrovamento di armi ed esplosivi, di presenze mafiose e di figure misteriose. Durante queste indagini inizia una fluviale serie di rivelazioni e autoaccuse. Alcune di queste saranno ritenute inverosimili e archiviate, come casi di millantato credito (l'asserita partecipazione all'attentato di Piazza Fontana e addirittura all'omicidio Calvi).

Vengono invece ritenuti credibili i racconti dell'ex agente dei servizi su undici omicidi compiuti da lui stesso nel torinese dal lontano 10 novembre del 1978 e, sino allora mai scoperti. Ma il capitolo più inquietante, nella sua vita è quello relativo agli omicidi su commissione. Nelle sue testimonianze, Fuschi coinvolge pesantemente un'ex carabiniere, esponenti dei servizi, in particolare due agenti del Sisde, i titolari un'armeria di Susa, la Brown bess e di Milano.

Durante un interrogatorio, l'ex agente ormai alle strette, tenta il suicidio nel bagno della Procura di Torino sparandosi alla tempia. Il proiettile gli trapassa il cervello ma, dopo un lungo periodo di coma si riprende. Resta inquietante il fatto che l'uomo è potuto entrare negli uffici della Procura con un'arma. Sono molti i fatti che Franco Fuschi si è portato via con sé. Di certo qualche nemico l'aveva di sicuro. La procura di Alessandria ha disposto l'autopsia sul suo corpo.


Giovanni Rizzo, direttore responsabile di "Altrove"

Rivista dei detenuti del carcere di Alessandria