Parafrasandola, caro, anzi carissimo Sig. Giordana, ho letto il suo articolo-risposta. Mi creda, rispetto il suo pensiero e non ho nessuna voglia di polemizzare, probabilmente se io fossi un giornalista o anche un cittadino con qualsivoglia altro mestiere, troverei questa storia strana e degna di un approfondimento.
È vero, allo stato attuale l'autopsia non è stata ufficializzata, ma per quanto ne sappia da quel che ho letto, sembra che quello che ho descritto, citando articoli di quotidiani, non sia affatto inverosimile. Forse avrò dei conflitti di interesse, in quanto oltre ad essere sindacalista lavoro nell'istituto di Perugia, per questo anche mi sta molto a cuore questa storia.
Lei ha scritto che io ho avuto sollievo da queste "indiscrezioni", io in tutta sincerità non ho avuto nessun sollievo, non ho scampato nessun pericolo, la notte faccio sonni con la tranquillità di chi ha la coscienza pulita. Dico questo perché conosco chi lavora a Perugia, perché ripeto, anche io lavoro a Capanne e le assicuro che sono tutte persone normali, normali ecco, cittadini come tanti altri, molti, persone straordinarie, tutti a mio avviso persone oneste, di certo nessun aguzzino, torturatore, ladro o assassino...
I giornali non riportano quante volte l'anno vengono salvati detenuti in carcere da parte degli agenti, persone che in preda allo sconforto cercano di farla finita...Dico questo pensando anche a quando Lei ha scritto: "Aldo morì il 14 in prigione, nel luogo dove uno stato di diritto dovrebbe assicurare la massima salvaguardia degli accusati".
A mio avviso uno stato di diritto deve assicurare hai cittadini tutti (accusati e non) la massima salvaguardia ovunque, carcere, ospedale, cantiere o strada. Il carcere è si una struttura protetta, ma chi ci lavora non è di certo Dio, non ha il potere di vita o di morte, o di sapere se una persona sta male di notte. Con un infarto si muore sia per strada, sia in ospedale, sia, pensate un po' in carcere, la struttura protetta.
In seguito ha scritto e posto la domanda: - Bianzino e la compagna non dovevano essere due grandi assassini se, dopo la morte di Aldo, lei venne scarcerata in fretta e furia - di conseguenza - ci sia comunque qualcosa che non va?- Rispondendo in maniera spicciola: "ma questo che c'entra con noi?!?".
Il Bianzino non è stato arrestato dalla Polizia Penitenziaria, ne tanto meno questo Corpo ha approvato e/o promulgato le attuali leggi sulla droga, ne ha deciso la scarcerazione della compagna ... caro Sig. Giordana ha posto la domanda alle persone sbagliate.
Io non c'ero i giorni in cui il Bianzino è entrato in carcere, da quello che ho sentito era un persona tranquillissima, dall'aria scanzonata e pacifica con cui i colleghi hanno scambiato battute scherzose per sdrammatizzare l'arresto (per quel che si può), di certo, sempre quel che ho sentito, non aveva gli occhi e il comportamento del delinquente, perché delinquente non era. Perché mai avete la convinzione che un padre o dei padri di famiglia debbano riempire di botte una persona del genere, fino tra l'altro a ucciderla...
Io ho polemizzato non perché avete chiesto l'accertamento della verità o la giustizia, ma perché avete emesso dei verdetti, tirando fuori tutti gli stereotipi possibili e immaginabili, alla faccia di quel garantismo che si tira fuori dal cassetto solo per determinati casi o per come tira il vento.
Una cosa che mi sento di chiederle è questa: chi le ha detto, o come è venuto a conoscenza con certezza che il fegato del Bianzino era spappolato? È sicuro di quello che ha affermato? La prego di illuminarmi, anzi di illuminare tutti, perché questa è una verità che conosce solo Lei...Visto che come ha detto siamo ancora alle illazioni, la prego da giornalista quale è di raccontare i fatti e non le illazioni, un giornalista credo che prima di dare una notizia debba accertarsi della veridicità e fondatezza della stessa... o no? Ma, su questo mi perdoni, io non posso insegnare ad altri un mestiere che non è il mio.
Concludendo Sig. Giordana, mi perdoni di nuovo, ma credo che lei quando ha parlato di "codice rosso" ha fatto confusione tra Capanne e "Codice d'onore" con Tom Cruise e Demi Moore, ambientato in parte nella base statunitense di Guantanamo, solo che il primo è un carcere, è reale e sta in Italia, il secondo è un film di fantasia girato a Cuba. Mi dia retta, guardi più cinema nostrano, per quanto sia è sempre meglio.
Massimo Ceppi