Caro direttore, ti scrivo a proposito dell'ampio spazio che il nostro giornale ha dedicato alla notte nera di Milano del 16 marzo 2003, voglio congratularmi con la nuova impostazione editoriale del giornale. Credo che su questioni come l'antifascismo, la repressione e la cancellazione di spazi autogestiti, c'è bisogno di un confronto serio fra tutti i soggetti protagonisti di azioni di lotta di resistenza, l'obiettivo deve essere la costruzione di ambiti di discussioni che portano a definire iniziative comuni per rendere più efficace la nostra azione politica. Voglio essere franca, penso che il mio partito in passato, dopo l'onda emotiva del momento, abbia trattato quest'argomento con molta superficialità se non a volte con distacco, soprattutto se in vista di campagne elettorali, devo dire che a volte mi sono chiesta se avessi fatta la scelta giusta, cioè iscrivermi a Rifondazione. Questi segnali mi fanno pensare che c'è la possibilità di sviluppare un dialogo con questi ragazzi, io che li frequento so bene quali difficoltà ci sono nell'affrontare le questioni relative alla loro attività politica, ma credo anche che ognuno deve fare lo sforzo di ascoltare le ragioni dell'altro senza avere la puzza sotto il naso (ovviamente lo sforzo deve essere reciproco), credo anche che una forza politica come la nostra abbia il dovere di cercare con fermezza il confronto con loro, per cercare percorsi comuni nell'affrontare la battaglia politica necessaria. Spero che lo spazio dedicato ai fatti di quella assurda notte di Milano abbia un prosieguo, e con la nuova linea editoriale ho molta fiducia che ciò avvenga. Ora questi ragazzi, ormai uomini, condannati ingiustamente, hanno bisogno della solidarietà attiva di tutti i compagni, per evitare il distacco definitivo dalla vita politica, io continuo a credere in loro, so quanta passione mettono in quel che fanno, c'è forte il bisogno di interloquire. Per quanto mi riguarda continuerò nella ricerca di costruzione di un movimento capace di rispondere alle ingiustizie e alle prevaricazioni del potere, chiedendo a tutte le forze politiche che si richiamano alla sinistra di non voltare lo sguardo altrove su fatti come questi... ricordando che non si è antifascisti solo il 25 aprile. Chiudo questa breve lettera con l'auspicio che il giornale continui su questa linea, continuando a tenere viva la memoria su fatti che hanno sconvolto la mia vita e quella della mia famiglia. Con affetto
Rosa Piro mamma di Dax