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Lettera aperta al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Anna Cremona
10 febbraio 2006

Sono nuovamente la mamma di quel giovane militare di leva deceduto il 9/6/98 durante il servizio militare di leva obbligatoria, cioè servendo questo paese che non riconosco più come mio.
Lei sig. Berlusconi preoccupandosi di inviare militari in guerre afgane e irachene, con il suo Governo non ha mai fatto nulla per Essi, per la Loro tutela e sicurezza; tanto è vero che ancora oggi Essi marciano laddove tonnellate di bombe all'uranio impoverito sono state sganciate provocando solo fra i nostri soldati oltre quaranta morti e oltre 300 malati del Morbo di Hodgkin, quindi se ne è impippato per gli oltre 10.000 ragazzi che in questi ultimi 20 anni hanno sacrificato la vita servendo la Loro Patria.
Diversamente, nella sua ipocrisia, ha voluto concedere onori, riconoscimenti, risarcimenti e medaglie a finti eroi ed a falsi martiri; medaglia e risarcimento alla guardia del corpo per servizio civile Fabrizio Quattrocchi deceduto non al servizio del suo paese, ma delle proprie tasche. Nonché quella richiesta di un suo senatore sul riconoscimento della struttura segreta Gladio, per non parlare del finanziamento con denaro pubblico per il digitale terrestre, ignorando settori ben più importanti come la sanità, la scuola, la casa.

Assistiamo anche ad una serie di commemorazioni come: il giorno della memoria, la giornata del ricordo, quella del sollievo, delle vittime della strada, ecc, ecc., e la lista (che allego) è lunga, ma vengono esclusi quindi ignorati nella memoria e nel ricordo i nostri figli militari, caduti in servizio in tempo di pace; fedeli Servitori di uno Stato che li dimentica immediatamente: per Essi nessun Memorial Day.

Anche mercoledì 8 febbraio, le comunità islamiche residenti in Italia vengono ricevute in pompa magna dal ministro degli Interni Pisanu a causa di alcune vignette satiriche pubblicate sui giornali danesi nel settembre dello scorso anno, come se l'Italia fosse partecipe ad una nuova guerra di religione.
Proprio questo paese che concede diritti a chiunque, ma negandoli ai propri concittadini, così come è accaduto a noi. Infatti diverso atteggiamento è sempre stato tenuto da tutto l'entourage governativo della sua coalizione nei confronti di noi genitori di militari caduti nell'adempimento del Loro dovere in tempo di pace.
Per noi genitori e familiari di militari caduti: sempre porte chiuse e sbarrate, sia per ottenere chiarezza o risposte per le morti misteriose, quindi nessuna giustizia o eventuali risarcimenti. Risarcimenti che non ci restituirebbero comunque i nostri figli, ma che ne valorizzerebbero la Loro dignità di esseri umani.
Nell'ultima nostra manifestazione composta da genitori e familiari di vittime cadute in servizio, venuti da tutta Italia, isole comprese, a Roma presso Palazzo Chigi sede del Governo nonostante precedentemente preannunciato il 24 settembre 2004, in cui avremmo voluto chiedere che venisse messa in calendario la Proposta di legge unificata Ramponi A.N.-Ruzzante D.S. Norme in favore di militari caduti in servizio, già votata all'unanimità in Commissione Difesa, ma che lì giace da ormai quattro anni; non fummo ne ricevuti ne tanto meno ascoltati, ma restammo a stazionare per l'intera giornata sul marciapiede antistante il Palazzo al pari di mendicanti o di venditori ambulanti.
Sapemmo in seguito che per volere del suo ministro alle finanze Tremonti che con una frase indecente e vergognosa liquidò l'intera vicenda: non c'è un solo euro per le famiglie dei caduti, ergo: nessun risarcimento, nessuna pensione, ne onori, ne medaglie.
Signor Berlusconi, nonostante in questi giorni di fine legislatura, stia declamando i suoi successi e quanto di buono lei ha fatto, ebbene, sono solo menzogne! Ha pensato solo a raddoppiare il suo patrimonio, tralasciando tutto quello che poteva e doveva fare per il suo Paese e la sua gente.
Anche in data 2 dicembre 2002, una lettera che le inviai fu completamente ignorata e senza risposta alla faccia della sensibilità e della comprensione sui veri problemi della gente; spero che questa volta almeno mi quereli.
Ebbene egregio, lei da parte mia non avrà ne la mia stima, e tanto meno il mio voto, mai, mai, e poi mai.
Siamo ormai alla fine di questa brutta legislatura e mi aspetto qualcosa di più concreto con la prossima, chiunque sia il leader che governerà; con la speranza che esso abbia un briciolo di sentimento rispettoso verso questi nostri figli da sempre considerati solo come carne da macello.
Anche lei come signor Berlusconi, come molti altri che l'hanno preceduta alla guida del Paese, predica bene, ma razzola male.
anna cremona (mamma del defunto alpino Roberto Garro)