Da quel lontano 25 aprile di 65 anni fa.........
Anniversario della liberazione dal nazi-fascismo: ma ci siamo veramente liberati dall'oppressore? Dalla prepotenza e dalla prevaricazione? Siamo veramente in "democrazia"? Ma sarà poi vero? Temiamo di no!
Ancora guerre in molte latitudini ed ancora occupazioni di Stati sovrani anche se mascherate da "missioni di pace" o missioni umanitarie in barba all'art. 11 della Costituzione che recita: l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà dei popoli ecc. ecc.
E' vero, c'è anche l'art. 52: La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino (ma la Patria attualmente no corre nessun pericolo), il servizio militare è obbligatorio ecc. ecc. (era obbligatorio, è per il momento sospeso).
Ma l'art. 50 dice anche: Tutti i cittadini possono rivolgersi alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità.
Ma qui i conti non tornano più. Da oltre dieci anni in qualità di genitori di militari morti durante lo svolgimento del servizio militare di leva obbligatorio in tempo di pace, noi lo abbiamo fatto, chiedendo al Governo, al Parlamento, al Senato della Repubblica quei provvedimenti legislativi che riconoscano ai nostri figli morti nell'adempimento del Loro dovere al servizio della Patria, quel riconoscimento e quel rispetto della Loro dignità di esseri umani che troppo spesso la Patria o meglio chi la Patria dovrebbe rappresentarla con onore, ignora questo ruolo.
Niente tutela per impedire o ridurre al minimo queste perdite di vite umane; se ne contano oltre diecimila negli anni che vanno dal 1976 al 1996 (sono dati della Commissione Difesa della Camera), ma la strage è continuata con le cosiddette "Missioni", con l'uranio impoverito e con i vaccini; però niente risarcimenti per chi perde la vita o rimane con una invalidità permanente.
Infatti da oltre trenta anni si sono alternate in Parlamento partiti e proposte di legge, Proposte di Legge nate dalla fatica fisica, economica e psicologica di sparuti gruppi di genitori rimasti orfani dei propri figli caduti in tempo di pace, ultime due delle quali in Commissione difesa della Camera dei Deputati che vanno sotto il nome di: "Proposta di Legge n. 1825 VILLECCO CALIPARI (D.S.) e n. 1850 RONDINI + ALTRI (Lega Nord) - "Norme in favore dei militari di leva, volontari e di carriera infortunati o caduti in servizio"; altre due in Commissione Difesa del Senato a nome del Senatore RAMPONI (PdL) n. 159 e della Senatrice PINOTTI (PD) n. 715.
Proposte di legge che nonostante siano condivise sia dalla Maggioranza di Governo (di tutti i Governi presenti e passati) che dall'Opposizione; trovano consensi bipartisan e bipartisan dissensi attribuiti a causa della "perenne" mancanza di copertura finanziaria, ma per contro si impegnano 13 miliardi di €uro per l'acquisto di 131 cacciabombardieri
d'attacco JSF per una guerra mai dichiarata, oltre al mantenimento di circa 30.000 uomini ed ampio impiego di mezzi meccanici, bellici e sanitari sparsi dai Balcani al Medio Oriente (la cifra esatta è coperta da segreto di Stato).
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Oggi che siamo testimoni di quanto accade in questo paese ci chiediamo perché sono morti fucilati dai nazisti a Cefalonia, Premuni Anselmo zio materno della co-scrivente, perché è morto congelato e affamato nella steppa russa e disperso per sempre lo zio materno dello scrivente; e perché il padre della co-scrivente era costretto a vivere in clandestinità per poter operare nella lotta contro l'oppressore nazista come partigiano e dopo la "liberazione" continuando a servire sempre la Patria. E sempre noi, scriventi genitori di un militare di leva caduto durante il proprio servizio alla Patria, assistere oggi non solo alla indifferenza che il Paese riserva ai propri figli caduti in Servizio Istituzionale; ma come se non bastasse leggere sui manifesti affissi sui muri di Salerno ad opera del Presidente della Provincia nonché Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, nonché colonnello dell'Arma dei Carabinieri, che l'opera di "liberazione" dell'Italia avvenne solo grazie agli alleati americani, negando il contributo di vite e di sangue di molti italiani, civili e militari impegnati nella lotta di liberazione, riempie di sdegno.
Tutto ciò alla faccia dei nostri figli soldati di oggi, e partigiani di allora.
x il Comitato Genitori di Militari caduti in tempo di pace
Anna Cremona e Angelo Garro