Cari amici e amiche conosciuti e sconosciuti,
ci scusiamo per questa intrusione nella Vs. serenità familiare quotidiana, ma siamo costretti ad usare questo metodo a causa del vergognoso silenzio stampa su fatti di tale gravità che sia la Stampa che i politici stessi temono di affrontare nonostante l'esorbitante finanziamento pubblico incassato da giornali e partiti politici, per non parlare di quella magistratura distratta e parziale che si schiera con forza contro i deboli e debolmente contro i forti e i potenti.
Ci scusiamo di turbare la Vs. serenità; quella serenità che noi, ex famiglia felice, da tempo abbiamo irrimediabilmente perso a causa della indifferenza che aleggia sempre intorno a noi, la quale indifferenza ci sta costringendo a cambiare radicalmente le nostre vecchie e buone abitudini che ci hanno sempre distinti: l'umanità, la tolleranza, la pietà, ma soprattutto il senso della giustizia.
A noi oggi è rimasta la fame di giustizia e la rabbia; per questa ragione Vi alleghiamo la lettera che inviamo nuovamente con Raccomandata R.R. come ultima estrema speranza al Presidente della Repubblica in quanto anche Comandante in Capo delle Forze Armate e Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, come già fatto in passato senza ottenere mai alcuna risposta, così come avviene ormai da ben dieci anni.
Non avendo ottenuto per nostro figlio deceduto in servizio militare di leva obbligatoria, né verità, né giustizia, ed arrivati al limite della umana sopportazione porteremo a compimento una grave provocazione anche se questa giustizia da sempre invocata si ritorcerà immediatamente e duramente contro di noi stessi.
Ne siamo consapevoli e coscienti e non proveremo nemmeno a difenderci da qualsiasi accusa. La magistratura: serva del potere, dovrà fare il suo corso.
Vi invitiamo a leggere e se Vorrete, a divulgare questa lettera (e la lettera allegata indirizzata al Capo dello Stato) che è il frutto di dieci anni di indifferenza delle istituzioni verso noi cittadini inermi, e magari a partecipare con la Vs. presenza il prossimo:
mercoledì 4 giugno dalle ore 08.00 in poi
presso il Quirinale in Roma. (Via XXIV Maggio angolo Via del Mazzarino).
Ma se hai perso un figlio o un familiare in servizio militare, e non hai ottenuto giustizia, potrai partecipare a questa protesta di persona o inviando anche Tu in segno di adesione e di solidarietà una lettera al Capo dello Stato come da fac-simile della seguente lettera, via fax, per posta ordinaria o via e-mail attraverso il sito http://www.quirinale.it: La posta.
Anna Cremona e Angelo Garro
********************
Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Piazza del Quirinale, 41 00187 Roma
Fax del Presidente 06.46993125
Sig. Presidente,
partecipiamo alla protesta dei genitori del soldato Roberto Garro, avendo noi stessi perso un (figlio, fratello, padre, ecc) militare, il quale ha subito lo stesso trattamento di indifferenza e di giustizia negata da parte dello Stato, quando a causa di ..........................................................................
abbiamo perso nostro ................. il: .......................... durante il servizio militare.
Famiglia: ...............................