Anche oggi è un'altra giornata del dolore e della vergogna, anche oggi si sono sentite le solite frasi cariche di ipocrisia; i midia televisivi con le solite voci accorate, e domani con pagine scritte inneggiando al dolore e all'orgoglio, ma già da oggi, più di ogni altra voce stona quella del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con la sua frase che verrà ripetuta all'infinito nei prossimi giorni: questa morte ci riempie di dolore e di orgoglio. Bugia! Quale dolore se non sa cosa sia il dolore, quello vero, quello che ti divora dentro un giorno dopo l'altro per il resto della tua vita, quale dolore, se Egli per primo di bea del sacrificio di migliaia di giovani già morti a cui il Paese Italia non ha mai dedicato ne onori ne risarcimenti, e quale orgoglio può riempire il cuore di un uomo per una morte da occupante armato in suolo straniero?
Proprio Egli (ed i Suoi predecessori prima di Lui) che non hanno mai risposto ai nostri tanti appelli sul rispetto della dignità calpestata di nostro figlio soldato (e non solo di nostro figlio), considerato che in questi ultimi venti anni sono oltre 10.000/12.000 (diecimila/dodicimila) i militari caduti sebbene siamo in tempo di pace.
E poi mi si dice a proposito del rifinanziamento delle "missioni di pace" compresa la "missione" in Libano, che i nostri soldati "stanno facendo del bene"; allora mi chiedo: ma perché anziché inviare soldati armati, non abbiamo inviato in missione i frati francescani che di opere di bene se ne intendono da sempre?
Ovviamente il nostro cordoglio è tutto per i genitori e tutti i familiari del Maresciallo Daniele Paladino che in questo momento saranno certamente circondati da un cordone impenetrabile di sicurezza da parte delle FF.AA., ma ben presto saranno lasciati soli al loro destino, come è sempre successo, sia con noi, che a tanti altri caduti servendo questa patria ingrata e smemorata.
anna cremona e angelo garro
genitori del defunto alpino Roberto Garro caduto in tempo di pace