Arroganza: atteggiamento insolente e presuntuoso (da Dizionario Garzanti).
Insolente: che non mostra il dovuto rispetto, offensivo.
Presuntuoso: che crede di poter fare cose superiori alle proprie capacità.
Molto spesso..., troppo spesso, abbiamo a che fare con persone o "cose" come per esempio le Istituzioni dello Stato i quali hanno fatto dell'arroganza il loro unico ed insostituibile "credo".
E molto spesso, il cittadino, l'umile cittadino forte solo della propria identità e alcune volte, ma solo alcune volte della propria dignità, spesso debole economicamente, digiuno politicamente isolato mediaticamente, si trova a doversi confrontare con questa arroganza che ci trova sempre del tutto impreparati perché non educati in tempo a dover fare i conti con questo tipo di potere da cui non si può non incappare almeno una volta nella vita. Potere che fabbrica moderni tiranni che spesso noi stessi eleggiamo, piccoli tiranni che una volta assaporato le delizie del potere, difficilmente accettano di rinunciarvi; cosicché abbiamo politici che entrati a far parte della politica (magari come portaborse) non appena terminato il liceo, si aggrappano ad essa per tutta la vita, fino a deformarne gli scranni in Parlamento o in Senato. Per 60 anni aggrappati fortemente allo scranno con tutti i privilegi che la carica concede loro. Competenze spesso non meritate tanto che è perfino illusorio aspettarsi da essi una risposta scritta o magari, grazie ai moderni mezzi che l'informatica ci mette a disposizione, una semplice e-mail; e noi lo sappiamo bene, nonostante quei computers messi a loro disposizione li abbiamo nostro malgrado pagati noi.
Ma i poteri forti e naturalmente arroganti sono molti e combatterli tutti è uno sforzo immane.
- L'arroganza del potere economico e bancario il quale attraverso un labirinto di cavilli e di postille, quasi tutti i giorni aggredisce il tuo risparmio, fatto magari di piccole privazioni, ma seppellendoti sotto una montagna di avvisi e comunicazioni illeggibili e ingiustificate, ma potere caro alle classi politiche, militari e mediatiche.
- L'arroganza del potere Istituzionale, in mano a uomini politici di pochi scrupoli che eletti per eccesso di fiducia, magari solo perché in possesso di un bel sorriso e di poche insulse barzellette, tradiscono immediatamente questa nostra delega a rappresentarci e magari a tutelarci. Tradimento normalissimo a detta del defunto Presidente De Gaulle: il politico non può mai mantenere ciò che promette in campagna elettorale. Il tutto particolarmente rimarcato in casa nostra, paese bigotto e ipocrita sempre fedele e servile solo verso il Vaticano, gli U.S.A. e la Confindustria.
E proprio oggi alla faccia del tanto buon parlare di pace, di fratellanza e di pietà verso quei popoli che soffrono, oggi si discute alla Camera dei Deputati, il rifinanziamento della "Missione Afgana" che solo ieri 6 marzo 2007 in Afganistan ha fatto innumerevoli vittime fra la popolazione civile. Eppure dopo anni di battaglie affrontate da noi genitori di militari caduti in servizio, lo Stato Italiano non trova nelle casse dello Stato e in finanziaria il minimo necessario per risarcire i nostri caduti.
- L'arroganza del potere giudiziario se hai la sfortuna di essere aggredito e rapinato in casa, truffato dalla grande impresa o investito in strada e magari rimani invalido o perdi la vita, ma peggio, se perdi la vita servendo la tua Patria, è la fine.
Potere giudiziario troppo spesso subalterno a quei poteri forti che più forti non si può, come sopra elencato; e per fortuna in Italia non c'è ancora la pena di morte, nonostante la pseudo democrazia. Ma ciò che ci si aspetta dalla magistratura ordinaria è almeno la chiarezza sulle circostanze rimaste misteriose sulla morte del nostro adorato ed unico figlio e non le tante archiviazioni di quel turpe magistrato in quel di Tolmezzo, maratoneta internazionale, che non trova il tempo di ascoltare noi genitori ma soprattutto di indagare, quindi archivia tutto sempre con la velocità del lampo alla faccia della verità e della giustizia, ma soprattutto dei genitori vittime di cotanto potere.
- L'arroganza del potere mediatico che infarcisce storie banali rendendole di pubblico e assillante interesse, come: il Caso Cogne e il piccolo Samuele, del piccolo Tommy di Parma, di Denise di Mazzara, di Angela di Vico Equense e tanti altri casi che se pur meritevoli di pietà e pubblico interesse, non sono certo di maggior pietà o maggior interesse per quanto è stato compiuto e volutamente ignorato sulla morte del nostro unico e meraviglioso figlio 19enne caduto al servizio della Patria, ma.... in tempo di pace. Storie importanti ma rese insignificanti e sconosciute grazie all'indifferenza e al silenzio ignorandole totalmente, magari per far piacere a questo o a quel personaggio politico o ad istituzione militare, se non proprio alla Istituzione Stato.
- L'arroganza del potere militare da sempre il lungo braccio armato delle democrazie, ma anche delle dittature, potere militare attorno al quale non si deve mai fare troppo rumore ma soprattutto, mai indagare o punire coloro che si macchino di criminali nefandezze nonostante annoveri fra i suoi caduti, oltre 10.000 morti in tempo di pace nell'ultimo ventennio. Caduti che rimarranno senza risarcimenti, senza medaglie alla memoria, senza memorial day per ricordare e commemorare i tanti "Fedeli Servitori" caduti per dovere. Una strage di Stato di cui lo Stato disconosce grazie ad un Parlamento indifferente, morti ignorati dal Ministero Difesa sempre più arrogante ed una magistratura sorda e cieca, e da una stampa servile e complice.
Quel potere militare che si "nasconde" sotto gli occhi di tutti, dietro a quella scritta che campeggia alta all'esterno di ogni muro di cinta di caserme o scuole militari o arsenali o poligoni di tiro "LIMITE INVALICABILE - SORVEGLIANZA ARMATA" severissimo monito che in questa nostra democrazia incute timore perfino al Parlamento e ad ogni Parlamentare che intende portare a termine la "sua" legislatura lunga appena 30 mesi, per poter portare a casa la sua pensione da poter accumulare ad altra pensione da lavoro; si perchè solo per essi è possibile cumulare ciò che ad ogni altro cittadino è vietato (doppia pensione, doppio stipendio, doppio incarico).
L'arroganza del potere militare che ha ucciso il nostro unico figlio impedendoci proprio con la forza del proprio potere arrogante di esercitare anche le più semplici operazioni dovute per legge come il riconoscimento della salma, la Sua ricomposizione, l'allestimento della camera ardente e la veglia funebre di preghiera, la partecipazione dei familiari alle esequie svoltesi in caserma, prima del distacco definitivo del militare defunto da quella che fu la Sua caserma. Poi avvenne anche la turbativa d'asta per l'assegnazione delle esequie al più corrotto dei corruttori, la truffa ai danni dello Stato, il vilipendio alla salma, la violata consegna militare, l'oltraggio alla bandiera, le mancate perizie, la mancata inchiesta della procura militare sulla morte violenta di quattro militi in servizio, le tante archiviazioni del turpe magistrato podista-maratoneta internazionale che non trova il tempo di ascoltare i genitori e di indagare, quindi archivia con la velocità del lampo alla faccia della verità e della giustizia.
E ci si rende infine conto di quanti grovigli e intersecazioni fra i vari poteri cosiddetti forti solo perchè non si ha il coraggio di chiamarli con il loro vero nome: SOPRUSO!
Quanta ipocrisia intorno a noi per non trovare il coraggio di dire pane al pane e vino al vino; cioè di dare pane all'affamato e vino al beone: tutto ciò si chiama vile dittatura, criminalità politica, magistratura corrotta e stampa servile.
Siamo contro la guerra, siamo contro il sopruso e siamo contro l'ipocrisia e quindi restiamo in attesa della giustizia!
anna cremona e angelo garro
(genitori del defunto alpino Roberto Garro)
La frase del giorno:
Autore - Plutarco: i poveri vanno alla guerra, a combattere e morire per i capricci, le ricchezze e il superfluo di altri