Al lungo elenco degli imputati per i fatti di Genova promossi nonostante i processi in corso contro di loro, si sono aggiunti recentemente il dottor Vincenzo Canterini (rinviato a giudizio per i fatti della Diaz) e il dottor Alessandro Perugini (Bolzaneto e pestaggio di un ragazzo minorenne).
Stavolta le promozioni dei due funzionari non sono passate inosservate e 46 senatori delle opposizioni di centro-sinistra hanno rivolto un'interpellanza urgente al ministro per protestare contro questa decisione. La notizia dell'interpellanza è stato riportata con rilievo da vari giornali, finendo in prima pagina sul Corriere della Sera. Il ministro non ha ancora risposto ma dal Senato è venuto comunque un segnale importante, anche se la "denuncia" meriterebbe di essere ripetuta citando le altre promozioni avvenute nei quattro anni che ci separano dai fatti di Genova.
E siccome le promozioni non finiscono mai, anche la carriera di Francesco Gratteri, l'imputato di grado più alto fra i 29 sotto processo per i fatti della Diaz, è in continua evoluzione: il consiglio dei ministri del 15 luglio ha deciso che il dirigente dell'Antiterrorismo diventerà questore di Bari, un ruolo importante e anche più visibile del precedente; evidentemente il coinvoglimento in uno degli episodi più neri della storia recente della polizia italiana non è considerato un impedimento alla carriera, anzi. Un altro degli imputati per i fatti della Diaz, Giovanni Luperi, è stato nominato consigliere ministeriale come dirigente generale di pubblica sicurezza.
Amnesty International, quando cominciarono i processi Diaz e Bolzaneto, indicò la necessità di sospendere dai loro incarichi gli imputati in attesa del giudizio, per tutelare la credibilità delle forze di polizia e per prevenire il ripetersi di abusi simili a quelli contestati. Lo Stato italiano ha scelto la linea opposta, arrivando addirittura a promuovere alcuni degli imputati: è un chiaro messaggio alla magistratura, che dovrà giudicare dirigenti che lo Stato nel frattempo premia e promuove, alle parti civili, a tutti i cittadini. La pagina nera delle forze di polizia italiane, cominciata a Genova, sta diventando nerissima.