Il 30 giugno abbiamo consegnato al presidente del Senato Marcello Pera le oltre diecimila firme raccolte per la petizione "Mai più come al G8", che abbiamo promosso insieme con Comitato Piazza Carlo Giuliani e Arci. La raccolta di firme era iniziata nel 2003 durante la marcia Perugia-Assisi.
La petizione sollecita la discussione di alcuni progetti di legge - chiedono una commissione parlamentare d'inchiesta su Napoli e Genova 2001, l'obbligo di codici di riconoscimento sulle divise degli agenti, la messa al bando dei gas nocivi, la formazione alla nonviolenza per le forze dell'ordine, una legge sulla tortura - presentati alle Camere da parlamentari di tutti i gruppi di opposizione. Questo nucleo di norme è per noi la base per affrontare sul piano politico le questioni poste dai fatti di Genova, è il "programma minimo" che proponiamo alle forze politiche che si preparano alle elezioni del 2006. In questi mesi, in vista della scadenza elettorale, dovremo moltiplicare gli sforzi per collocare Genova e l'emergenza diritti civili nell'agenda politica dell'Unione. Un modo intelligente e promettente per contruibuire a questo sforzo è suggerito dal consiglio comunale di Campi Bisenzio (Firenze), che ha approvato un ordine del giorno in cui si sostengono i cinque punti della petizione e in aggiunta si chiede la sospensione dagli incarichi per gli agenti imputati per i processi sui fatti della Diaz e di Bolzaneto. La consegna dlele firme, il 30 giugno, è avvenuta al termine di una conferenza stampa tenuta da Enrica Bartesgahi, Poalo Fornaciari e Lorenzo Guadagnucci (per il Comitato Verità e Giustizia per Genova), Peppino Coscione (Comitato Piazza Carlo Giuliani), Paolo Beni (Arci). Sono intervenuti anche i parlamentari Tana De Zulueta, Gigi Malabarba, Francesco Martone, Graziella Mascia, che sono fra i sottoscrittori delle proposte di legge.