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Denunciò la "macelleria" emarginato dai vertici
Marco Preve
Fonte: Repubblica Genova, 4 febbraio 2014
4 febbraio 2014

ACCUSATO dai suoi stessi vertici di aver tradito il corpo, difeso nel "processo interno" dalla propria moglie/ collega. Che il procedimento disciplinare in fase più avanzata per gli eventi del G8 genovese riguardi l'unico poliziotto che ammise che di aver assistito ad una «macelleria messicana» può sembrare paradossale, solo se ci si dimentica l'atteggiamento tenuto in questi 13 anni dal Viminale e dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza: copertura totale e progressioni di carriera garantite ai propri uomini coinvolti nel processo per i falsi e le violenze della scuola Diaz.
Tutti tranne uno: Michelangelo Fournier. Vicequestore nel luglio 2001 quando era il vice comandante del Reparto Mobile di Roma, stesso grado oggi anche se "Funzionario addetto di sezione" alla Direzione Nazionale Antidroga. Certo non un incarico di particolare prestigio.
Breve riepilogo. Fournier è il funzionario che durante il massacro nella scuola intervenne per fermarlo. Unico imputato ad accettare di essere interrogato in aula, racconterà di aver assistito ad una "macelleria messicana". Sostiene che a picchiare non fossero i suoi uomini ma quelli di altri reparti, ma non identifica e denuncia chi sta commettendo un reato. Per qualcuno è una specie di "eroe" per gli altri un "traditore", per i giudici un poliziotto che cerca di salvare il suo onore senza tradire i colleghi. Viene condannato in primo grado per lesioni a due anni e gli vengono riconosciute le attenuanti generiche. In appello è prescritto. Viene sottoposto a procedimento disciplinare. «Abbiamo preparato la difesa con cura - racconta l'avvocato Silvio Romanelli, suo legale al processo penale - ma in sede di commissione Fournier deve essere difeso da un appartenente all'amministrazione, che in questo caso è sua moglie. Il procedimento è stato bloccato due volte. La prima quando abbiamo chiesto la ricusazione di un membro che aveva espresso giudizi poco lusinghieri su Fournier, sostenendo in buona sostanza che con le sue dichiarazioni aveva infangato la polizia. Abbiamo ottenuto la sostituzione di questo membro della Commissione ma nel frattempo la stessa ha chiesto chiarimenti alla Corte d'Appello che deve ancora trasmettere le carte e gli atti richiesti. Una volta acquisiti i documenti, il processo disciplinare riprenderà. Certo è paradossale che proprio lui sia il primo a rischiare una sanzione». I celerini che pestarono a sangue gli occupanti, ottenuta la prescrizione, sono tornati come se nulla fosse accaduto in servizio, forse (il ministero rifiuta di fornire dettagli) negli stessi reparti mobili.