NO AL risarcimento per "ingiusta detenzione" al no-global, accusato per gli episodi di devastazione e saccheggio avvenuti nel corso del G8 di Genova nel 2001, e poi assolto in via definitiva da ogni accusa. La quarta sezione penale della Cassazione ha rigettato il ricorso avanzato da un uomo, accusato di aver preso parte ai danneggiamenti avvenuti nel capoluogo ligure nel corso delle manifestazioni anti-G8, il quale, assolto in appello dai reati che gli erano stati contestati, aveva presentato domanda di "riparazione" per l'"ingiusta detenzione" subita nel dicembre 2002 per quegli stessi fatti. La Corte d'appello di Genova aveva rigettato la sua istanza, e questa decisione è stata condivisa dalla Cassazione.
La Suprema Corte, sulla base dei provvedimenti emessi nel giudizio penale a carico del ricorrente, ha rilevato che "le pronunce assolutorie non hanno escluso le condotte", ritenendole "ai fini del giudizio penale non idonee a dimostrare la partecipazione attiva dell'imputato". I giudici genovesi, nel respingere la domanda di riparazione, avevano ravvisato la "grave colpa ostativa" nel fatto che l'uomo "era stato ripreso nella documentazione filmata relativa agli episodi di danneggiamento e devastazione".