INSENSIBILITÀ, inerzia nel cercare una qualche forma di ravvedimento nonostante la progressione di carriera ottenuta e assieme i benefici economici, scarsa attività di volontariato, in definitiva nessun merito.
Sono queste le motivazioni che stanno alla base della decisione del Tribunale di Sorveglianza di Genova di negare l'affidamento ai servizi sociali ad altri sei funzionari di polizia condannati per i falsi o i pestaggi della scuola Diaz al G8 genovese del 2001.
Valutazioni pesantissime che certificano il totale rifiuto dei cosiddetti superpoliziotti di intraprendere un percorso di "resipiscenza" dopo la condanna definitiva della Cassazione. Per questo motivo sconteranno i mesi della condanna non coperti dall'indulto ai domiciliari. Ma solo grazie alla legge "svuota carceri", perché altrimenti sarebbero finiti in prigione.
A uno solo, Carlo Di Sarro, è stato concesso l'affidamento in prova ai servizi sociali. I domiciliari sono per Nando Dominici, ex capo della mobile di Genova, Massimo Nucera, Maurizio Panzieri, Fabio Ciccimarra, Salvatore Gava, già capi della mobile dell'Aquila, e Filippo Ferri ex capo della mobile di Firenze, oggi capo della sicurezza del Milan con l'incarico di tutelare in particolare il bomber irrequieto Mario Balotelli.
Massimo Nucera e Maurizio Panzieri che dovranno scontare i residui cinque mesi in detenzione domiciliare sono stati autorizzati a uscire di casa dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18 per ragioni di lavoro. Entrambi sono difesi dagli avvocati Silvio e Rinaldo Romanelli. La stessa autorizzazione a uscire di casa per quattro ore vale anche per Ferri, Ciccimarra e Gava, assistiti dall'avvocato Valerio Corini e per Dominici difeso da Maurizio Mascia.