NO ALL'AFFIDAMENTO in prova ai servizi sociali per gli uomini che rappresentarono la catena di comando durante i giorni del G8, che nel luglio 2012 sono stati condannati definitivamente dalla Cassazione.
L'indulto, sopraggiunto dopo, non elimina i residui di pena, che devono essere scontati. Così, per sei poliziotti, ritenuti responsabili dell'irruzione nella scuola Diaz, ieri la Procura Generale ha espresso parere negativo ai benefici alternativi, mentre ha ribadito l'opportunità degli arresti domiciliari. Anche se la sentenza spetta al Tribunale di Sorveglianza e da parte sua si è riservato di decidere sia sulla richiesta della Procura, sia su quella avanzata dai difensori di tutti i condannati, ritenuti a vario titolo responsabili delle lesioni gravi ai 93 manifestanti.
Per Carlo di Sarro, ex funzionario della questura di Genova poi passato a dirigere il Commissariato di Rapallo, che ha un residuo di 8 mesi, l'avvocato della Procura Generale, Luigi Carli, si è detto favorevole all'affidamento ai servizi sociali. Parere totalmente negativo, invece, per Massimo Nucera, che deve scontare 3 anni, e qualora il tribunale accogliesse in toto la richiesta della Procura Generale, dovrebbe andare in carcere per il residuo di 5 mesi. Se anche questa volta, come lo scorso 29 aprile, i giudici adottassero il principio del rigore, sei dei sette funzionari di polizia dovrebbero andare ai domiciliari, Nucera addirittura in cella. Nella prima sentenza di aprile, infatti, a Vincenzo Canterini, ex capo del Settimo Reparto Mobile di Roma, ed a Gilberto Caldarozzi, ex capo dello Sco, sono stati negati i servizi sociali. Canterini avrebbe voluto fare il volontario in una onlus, ma la "Sorveglianza" ha ritenuto che gli imputati non abbiamo i requisiti per accedere ai benefici. Il procuratore generale, Vito Monetti, nelle sue 21 pagine ha spiegato il suo "no", esigendo "rigore valutativo" nei confronti dei poliziotti "infedeli". Inoltre, l'avvocato generale, ha chiesto che prima si proceda alla riparazione del danno d'immagine subìto dallo Stato e al risarcimento morale (a livello pecuniario) delle vittime. I giudici dovranno pronunciarsi sugli altri 7, responsabili della "macelleria messicana": oltre Di Sarro e Nucera, ci sono Nando Dominici, ex capo della Squadra Mobile di Genova (pena di 3 anni e 8 mesi); Filippo Ferri, ex dirigente della Squadra Mobile di La Spezia (tre anni ed 8 mesi di reclusione); Fabio Ciccimarra, ex dirigente della questura di Napoli (tre anni e 8 mesi); Maurizio Panzieri (5 mesi) e Salvatore Gava (tre anni ed 8 mesi), ex commissario capo a Roma.
Il 5 dicembre prossimo, sempre presso il Tribunale di Sorveglianza, si attende l'udienza per l'ultimo gruppo di condannati sulla notte del massacro, quella tra il 21 e il 22 luglio. I giudici sono chiamati a decidere sulla concessione dei benefici a Francesco Gratteri, ex dirigente del Servizio Centrale Operativo (Sco); a Spartaco Mortola, ex capo della Digos genovese (poi promosso questore) condannato per i verbali di arresto, per il falso delle bottiglie molotov; a Giovanni Luperi, ex vice direttore dell'Ucigos; all'ex dirigente Pietro Troiani.