Parteciparono all'assalto nella Diaz durante i G8 del 2001 a Genova. Sono stati condannati ma sconteranno la pena facendo volontariato in una pubblica assistenza e in un centro antisura. Così ha deciso il Tribunale di Sorveglianza di Genova. Sono tre ex poliziotti: Massimo Mazzoni, ex ispettore capo dello Sco, e di Renzo Cerchi e Davide Di Novi, rispettivamente ex sovrintendente ed ex ispettore della Mobile di Spezia.
La Corte di Cassazione il 5 luglio scorso aveva confermato per i tre i 3 anni e 8 mesi ciascuno inflitti dalla Corte d'appello di Genova. Ma tre anni sono stati condonati. Resta così un residuo pena di otto mesi, che i tre ex poliziotti sconteranno facendo volontariato per i servizi sociali. Di Novi e Cerchi presteranno servizio presso pubblica assistenza nello spezzino, mentre Mazzoni presterà la sua opera nella capitale presso una struttura antiusura.
Ieri era stata respinta invece una simile richiesta avanzata da due funzionari, Canterini e Caldarozzi. Nel decidere sui due funzionari ha prevalso la linea dura che non concede pena alternativa a chi faceva parte della catena di comando (superiore) delle forze dell'ordine e "non ha mai chiesto scusa alle vittime della Diaz e allo Stato".
Vincenzo Canterini, come capo del VII° Reparto Mobile di Roma nel 2001 a Genova, e Gilberto Caldarozzi, allora capo dello Sco, guidarono l'irruzione nella Diaz. Condannati con sentenza passata in giudicato, Canterini dovrà scontare tre mesi di reclusione ai domiciliari; Caldarozzi otto.
Entrambi erano stati condannati definitivamente per l'irruzione alla Diaz, per il falso delle bottiglie molotov e il massacro dei 93 manifestanti. In appello ciascuno aveva preso 5 anni di carcere, pene che nel luglio 2012 la Cassazione ha ridotto a 3 anni e 3 mesi per Canterini e 3 anni e 8 mesi per Caldarozzi (prescritto il reato di lesioni gravi). L'indulto ha fatto il resto, lasciando i residui di pena: rispettivamente 3 mesi e 8 mesi.
Canterini avrebbe voluto fare il volontario in una onlus, ma ha trovato l'opposizione prima del procuratore generale Vito Monetti (serve "rigore valutativo nei confronti dei poliziotti infedeli") poi della corte del Tribunale di sorveglianza.
Rinviata al 5 dicembre prossimo, invece, le posizioni degli uomini di vertice: Francesco Gratteri (ex dirigente dello Sco), Giovanni Luperi (ex vicedirettore dell'Ucigos), Spartaco Mortola (all'epoca capo della Digos genovese), Pietro Troiani, ex dirigente.