PARERE negativo, da parte della Procura Generale, sull'affidamento ai servizi sociali di 6 funzionari di polizia in servizio a Genova durante il G8 e già condannati definitivamente dalla Cassazione. Per Massimo Nucera, Nando Dominici (nel 2001 capo della Squadra Mobile di Genova) Maurizio Panieri, Filippo Ferri (ex capo della Squadra Mobile di La Spezia), Fabio Ciccimarra, Massimiliano Di Bernardini e Salvatore Gava, l'avvocato generale della Procura, Luigi Carli, ha chiesto che per accedere ai benefici, prima procedano alla riparazione del danno d'immagine subito dallo Stato e al risarcimento del danno morale, a livello pecuniario, per le vittime. Unico parere positivo alla pena alternativa, invece, per Carlo Di Sarro, ex commissario di Rapallo.
Ieri, terza udienza del Tribunale di Sorveglianza di Genova, i giudici che devono decidere se mandare i 17 superpoliziotti in carcere a scontare le pene residue o concedere l'affidamento ai servizi sociali, si sono riservati di decidere. Si pronunceranno oggi o nei prossimi giorni. Sulla scia di quanto avevano fatto l'11 aprile scorso, relativamente alle misure alternative come sconto di pena, per Vincenzo Canterini, l'ex capo del Settimo Reparto Mobile di Roma, e per l'ex capo dello Sco, Gilberto Caldarozzi; per gli ex funzionari di polizia, Renzo Cerchi e Davide Di Novi, anche se per questi due la Procura Generale ha dato parere favorevole alle pene alternative. Come ha fatto per l'ispettore capo dello Sco, Massimo Mazzoni.
La linea della Procura, infatti, sarebbe quella di concedere i benefici agli uomini che non facevano parte della catena di comando (superiore) durante il G8. Tanto che è stato rinviato tutto ad una prossima udienza, fissata il 5 dicembre prossimo, in modo da consentire l'acquisizione di documentazione riguardante l'eventuale risarcimento da parte di Francesco Gratteri, ex dirigente del Servizio Centrale Operativo della polizia, Spartaco Mortola, ex capo della Digos genovese, Giovanni Luperi, ex vicedirettore dell'Ucigos, e dell'ex dirigente Pietro Troiani. Se non avessero avuto il tempo di "pentirsi", ai superpoliziotti il procuratore generale Vito Monetti ha concesso altri 8 mesi di tempo: perché dimostrino di voler riparare moralmente e materialmente il danno causato ai 93 manifestanti (massacrati alla Diaz e accusati con prove false) e all'Italia. Tra le ipotesi, una lettera di scuse collettiva e un risarcimento economico, per quanto nelle possibilità di ognuno. La memoria del pg, però, solleva la protesta di Silvio Romanelli, difensore di Canterini: «È una imposizione umiliante verso questi servitori dello Stato - ripete l'avvocato - . Bisogna sottoporsi alla gogna mediatica per accedere alla misura dell'affidamento ai servizi sociali?».