LO STATO va risarcito da parte dei suoi stessi uomini condannati per la bestialità della notte del 21 luglio 2001 alla Diaz: perché quanto è successo in quelle ore di follia di quasi dodici anni fa, nella scuola genovese, fa ipotizzare «un possibile danno erariale e all'immagine subita dall'amministrazione per gli interni». Benissimo: ma tocca a Genova, dove il fascicolo è già stato aperto da tempo, occuparsene, oppure a Roma, visto che sulla vicenda sta indagando la Procura regionale del Lazio per la magistratura contabile e l'indagine stessa è stata portata ad esempio dal Procuratore generale Salvatore Nottola tra i 300 milioni di euro spese inutili?
Il conflitto di competenza, insomma, si scontra con un dato accertato ovunque: e cioè quanto l'immagine della Polizia sia stata sporcata da quanto avvenuto alla Diaz.
Ma a Genova, peraltro, erano aperti da tempo fascicoli analoghi non solo sulla Diaz, ma anche sulle torture di Bolzaneto e sulla vicenda dell'allora vicequestore Perugini immortalato mentre prendeva a calci in faccia un minorenne; a Roma invece si apprende che, dopo la sentenza della Cassazione che ha acclarato le responsabilità, sul danno erariale sta indagando la Procura regionale del Lazio della magistratura contabile, perché è il Viminale, sede del ministero degli Interni e quindi di stanza a Roma, ad essere ipotizzato come parte lesa. Ma la Procura genovese ha scritto una lettera urgente alla Procura generale nazionale perché il conflitto di competenza venga risolto e si decida chi deve continuare l'indagine. Sulla quale, come spiega Ivan De Musso, presidente della sezione giurisdizionale per il Lazio, ora c'è il segreto istruttorio.
«La Procura laziale sta lavorando - spiega De Musso - Quando il danno all'immagine ha l'origine in una causa penale, non è pregiudiziale attenderne la fine, ma a quanto mi risulta sulla Diaz è avvenuto. Quindi le persone ritenute responsabili dovrebbero essere state le stesse che hanno danneggiato l'immagine della polizia e del ministero egli Interni». L'indagine verrà illustrata il prossimo 20 febbraio, durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario per la sezione laziale della Corte dei Conti. O clamorosamente tutto si fermerà per decidere se siano gli uffici della capitale o di Genova ad occuparsene? E si vedrà, in quell'occasione, se anche l'immagine di Genova, oltre che quella della polizia, sia stata danneggiata da quanto avvenne alla Diaz, o se il rimborso verrà valutato solo nei confronti del ministero dell'Interno. «Noi non chiedemmo un risarcimento sotto quel profilo, ci vennero invece rimborsati i danni materiali - ricorda Giuseppe Perìcu, sindaco di Genova nei giorni del G8 - Una quindicina di miliardi di vecchie lire, con i quali riuscimmo a rifondere i danni ai privati che avevano subito danni, oltre che quelli lamentati dal Comune. Ne restituimmo anche una parte, oltre un miliardo e mezzo che poi ci venne restituito. Peraltro ci sono tutti i presupposti giuridici sul danno d'immagine per la Polizia e il ministero dell'interno ».