Dopo l´arringa "difensiva" dello stesso procuratore generale che aveva chiesto il proscioglimento dei due imputati, non c´era da aspettarsi sorprese, e così, ieri sera, poco prima delle 20 è stata letta la sentenza con cui la Corte di Cassazione ha assolto Gianni De Gennaro, capo della polizia durante il G8 del 2001 e oggi al vertice dei servizi segreti italiani, dall´accusa di istigazione alla falsa testimonianza per la quale era stato condannato a un anno e 4 mesi di reclusione in secondo grado dalla Corte di Appello di Genova. Assolto anche l´ex capo della Digos di Genova, Spartaco Mortola, attualmente questore al comando della Polfer piemontese. Mortola è in attesa della sentenza di Cassazione anche per il processo dei fatti della scuola Diaz per il quale è stato condannato a tre anni e otto mesi per falso.
De Gennaro e Mortola erano accusati di aver fatto pressioni sull´allora questore di Genova, Francesco Colucci, per fargli ritrattare la dichiarazione resa ai pm durante le indagini preliminari, sulla circostanza che Roberto Sgalla, allora capo ufficio stampa, era stato mandato alla Diaz su ordine di De Gennaro. Durante il processo per l´irruzione nella scuola del Gsf, Colucci (che è ancora in attesa di giudizio) aveva negato questa circostanza. Non si tratta di un elemento secondario perché la gestione diretta, seppur a distanza, degli eventi e delle strategie del G8 da parte di De Gennaro è uno degli aspetti su cui si sono concentrati anche i giudici d´Appello del processo Diaz.
Ieri mattina il sostituto procuratore generale della Cassazione, Francesco Iacoviello, aveva chiesto alla VI Sezione penale di assolvere i due imputati. Nel formulare la sua richiesta il pg ha detto di non volersi «occupare del fatto in sé» ma poi, come riferisce l´Ansa, si sarebbe lanciato in quella che pare proprio una valutazione delle scelte investigative: «A Genova - dice Iacoviello secondo l´Ansa - stava succedendo il finimondo, c´erano stati pestaggi, c´era stata la morte di Giuliani mentre noi ci stiamo occupando solo di capire chi ha chiamato l´addetto stampa Sgalla». Come dire: bazzecole, rispetto al finimondo che stava accadendo. In pratica, secondo il rappresentante della Procura della Cassazione, le accuse a De Gennaro e a Mortola, non sono chiaramente specificate e non hanno rilevanza.
De Gennaro subito dopo la sentenza ha detto: «La Cassazione ha finalmente ristabilito la verità confermando quanto avevano già stabilito i giudici in primo grado che mi avevano assolto».
L´avvocato Franco Coppi, difensore di De Gennaro pur ammettendo che si potesse configurare l´istigazione alla falsa testimonianza nella sua arringa aveva sottolineato come «non ha avuto alcuna valenza lesiva e il pericolo astratto non può essere preso in considerazione». Soddisfatti anche i difensori di Mortola, gli avvocati Giovani Aricò e Giovanni Junca.
Laconico il pg di Genova Enrico Zucca, il magistrato che ha seguito tutta l´inchiesta Diaz: «La Cassazione pronuncia sentenze definitive e dunque giuste. E anche questa è una sentenza giusta. Per il resto non ho nulla da dire».
Dure le reazioni delle parti civili che al mattino avevano criticato la posizione del procuratore: «Una richiesta surreale. Evidentemente non sono stati letti gli atti del procedimento. Se li avessero letti, e avessero visto anche le intercettazioni, non sarebbero arrivati a una richiesta del genere». Così Laura Tartarini, avvocato di parte civile nel processo.