Se gli atti della Diaz sono ancora in attesa dei "talloncini", il presidente della Corte d´Appello Mario Torti annuncia che «in queste ore si è sbloccato un altro fascicolo. Domani (oggi per chi legge, ndr) partiranno per la Cassazione gli atti del processo per devastazione e saccheggio». Si tratta del cosiddetto processo contro 25 presunti Black Block, tutti italiani, dei quali, alla fine del giudizio di secondo grado (ottobre 2009), ne furono condannati 10 mentre per molti altri la prescrizione cancellò i reati minori. Rimasero quelli di devastazione e saccheggio che portarono a condanne pesantissime. La più severa è stata inflitta a Francesco Puglisi, 15 anni di reclusione; poi Vincenzo Vecchi, 13 anni; Marina Cugnaschi 12 anni e 3 mesi.
Secondo gli avvocati i dieci sono stati usati come capro espiatorio e puniti con pene mai viste in Italia, specie se si considera che la violenza era stata indirizzata esclusivamente su cose e mai su persone. Giuliano Giuliani, padre di Carlo, ucciso da un carabiniere in piazza Alimonda durante gli scontri, aveva così commentato la sentenza: «Queste pene non le danno nemmeno agli assassini. Nemmeno agli assassini».