E´ un´onda lunga quella del G8, che una parte della magistratura sembra voler dimenticare, salvo riesumarla quando può essere utilizzata per colpire candidati scomodi. Francesco Pinto, sostituto procuratore a Genova, da anni titolare di indagini sulla pubblica amministrazione e il malaffare, ha perso il posto di procuratore capo a Imperia anche per aver manifestato in un´intervista, nei caldi giorni del G8, le sue perplessità circa l´operazione Diaz. Un parere assolutamente lecito, come ha dimostrato anche la totale assoluzione in sede disciplinare, ma che dieci anni dopo può venir bene per abbassare la sua valutazione.
Nei giorni scorsi, infatti, il Csm ha nominato procuratore capo a Imperia Giuseppa Geremia, attualmente alla procura generale di Cagliari dopo essere stata pm a Roma. Per il magistrato - che indagò anche su Romano Prodi e la Cirio -, ha votato la maggioranza di centrodestra di Unicost, mentre Pinto ha ricevuto i voti di Magistratura Democratica. Nel corso della discussione, però, un componente del Csm, come punto a sfavore di Pinto, ha sottolineato che «alcune dichiarazioni rilasciate dal dottor Pinto alla stampa hanno suscitato perplessità». Le uniche sue dichiarazioni pubbliche, alle quali seguì il procedimento disciplinare (e l´abbandono del pool d´indagine sul G8), erano appunto quelle rilasciate ad alcuni giornali il giorno dopo l´assalto alla Diaz. La legittimità delle sue parole fu riconosciuta dallo stesso procuratore generale che ne chiese il proscioglimento.
Procedimenti disciplinari che si erano però conclusi con sanzioni, non sono stati invece ritenuti nel recente passato, dal Csm, elementi ostativi alla nomina a procuratore capo.
A Pinto non è bastato il giudizio positivo nei suoi confronti stilato dal Consiglio Giudiziario di Genova.
Il nuovo procuratore di Imperia si insedierà nei prossimi giorni nell´ufficio dove troverà i sostituti Alessandro Bogliolo, Maria Antonia Di Lazzaro, Carmen Addesso e Lorenzo Fornace.