Apprendiamo, e quasi stentiamo a crederci, che a un anno e mezzo di distanza dalla sentenza di appello, gli atti del processo Diaz non sono stati ancora trasmessi alla Corte di Cassazione, per incredibili quanto inspiegabili ritardi. Il presidente della Corte d'Appello di Genova dice che mancano 15 ricevute di ritorno - da altrettanti imputati - a suo avviso ferme nell'ufficio degli ufficiali giudiziari di Roma. Perché gli atti non sono ancora arrivati in Cassazione? Perché mancano le ricevute di ritorno? Chi sta fermando gli atti?
Nel maggio 2010 25 imputati furono condannati sulla base di imputazioni che cadranno in prescrizione all'inizio del 2013. E' lecito domandarsi: qualcuno sta forse cercando di perdere tempo? E soprattutto: un simile ritardo sarebbe avvenuto lo stesso, se anziché di funzionari e dirigenti di polizia, si trattasse di imputati qualunque, di semplici cittadini senza cariche istituzionali? In questi stessi giorni a Genova si è "sbloccato" il processo che ha portato alla condanna di 15 cittadini per episodi avvenuti durante il G8 del 2001: gli atti in questo caso sono partiti per la Corte di Cassazione. Stiamo forse preparando un altro caso di giustizia implacabile coi deboli e timorosa di fronte ai potenti?
Quanto sta avvenendo è inaccettabile e non può passare sotto silenzio.
Chiederemo un incontro con il presidente della Corte d'Appello, e solleciteremo il ministro della Giustizia a inviare i propri ispettori negli uffici responsabili dei ritardi. Siamo pronti anche a rivolgerci al presidente della Repubblica, per segnargli il caso e sapere se lo ritenga compatibile con il corretto funzionamento delle istituzioni democratiche.
Intanto, le parti civili del Processo Bolzaneto, dopo dieci anni dalle violenze e torture subite nella Caserma di Genova Bolzaneto, non hanno ancora ricevuto alcun risarcimento, nonostante quanto stabilito dai Giudici, nelle sentenze di primo e secondo grado.