«L'ex questore di Genova, Francesco Colucci, si lamentava, era quasi ossessionato del suo "commissariamento". Diceva di avere commesso l'errore di non avere esercitato il suo ruolo istituzionale, ma di avere fatto agire i "generali" venuti da Roma. Continuava a ripetere: "Ma io che ho fatto?"». È la testimonianza resa da Nicola Cerrato, ex procuratore aggiunto di Milano, resa oggi al processo che vede imputato Colucci per falsa testimonianza sull'irruzione alla scuola Diaz durante il G8 del luglio 2001.
Secondo l'accusa sostenuta dal sostituto procuratore generale Enrico Zucca e dal pm Francesco Albini Cardona, Colucci avrebbe ritrattato quanto detto in precedenza "aggiustando" il tiro dei suoi ricordi proprio per tenere lontano l'ex capo della polizia Gianni De Gennaro dalla vicenda. Quest'ultimo era stato imputato insieme all'ex capo della Digos Spartaco Mortola per istigazione alla falsa testimonianza di Colucci. Entrambi sono stati assolti in primo grado e condannati in appello, rispettivamente a un anno e 4 mesi De Gennaro e a un anno e due mesi Mortola.
Cerrato è stato sentito per una telefonata che l'ex questore di Genova avrebbe ricevuto in presenza dell'ex procuratore aggiunto di Milano, in cui si compiaceva per la deposizione. «Eravamo in auto insieme - ha ricordato Cerrato - per andare a pranzo. Ha ricevuto una telefonata dove si compiaceva di avere ricevuto i complimenti dal capo della polizia e dal vice». E di quella telefonata, ne parleranno nel corso di un'altra conversazione telefonica proprio Colucci e Cerrato, dopo l'iscrizione nel registro degli indagati dell'ex questore.
«Gli esprimevo la mia solidarietà - ha continuato l'ex procuratore - dopo avere saputo dell'indagine. E gli dissi: "Ti devo fare un appunto: quando sei in auto con altre persone o con l'autista, non fare affermazioni delicate al telefono". Mi riferivo al fatto che si compiacesse dei complimenti ricevuti da Manganelli per la deposizione resa. La telefonata che ha fatto lui, io non l'avrei mai fatta in presenza di altre persone».
Sempre secondo l'accusa Colucci, difeso dagli avvocati Maurizio Mascia e Gennaro Velle, nell'udienza del 3 maggio 2007 del processo per l'irruzione nella scuola Diaz, avrebbe parlato di circostanze non corrispondenti al vero e, comunque, non appartenenti alla propria percezione o ricordo. In particolare avrebbe ritrattato la dichiarazione resa ai pm durante le indagini preliminari, sulla circostanza che Roberto Sgalla, allora responsabile delle relazioni con la stampa della Polizia, era stato mandato alla Diaz su ordine di De Gennaro mentre durante il processo aveva negato questa circostanza. L'udienza è stata rinviata al 13 gennaio per sentire gli ultimi due testi dell'accusa.