"Le reazioni del governo e dei parlamentari della maggioranza alla condanna degli agenti e dei funzionari che parteciparono al blitz nella scuola Diaz la notte del 21 Luglio 2001, non ci coglie di sorpresa". Gli appartenenti al gruppo dei Giuristi democratici commentano con queste parole le manifestazioni di fiducia date dai massimi vertici istituzionali del ministero dell'Interno ai dirigenti e agli agenti di polizia condannati in appello per le violenze alla scuola Diaz. "Il governo - si legge in una nota diffusa da Giuristi democratici - per bocca del sottosegretario agli interni Mantovano, del capo della polizia Manganelli, del Ministro dell'interno Maroni, anche dopo che la corte d'Appello di Genova ha accertato la responsabilita' penale di tutti gli imputati, per i reati di falso, calunnia, lesioni, conferma la piena fiducia del sistema di sicurezza e del ministero dell'interno, e si dice certo (e suona quasi quale minaccia), che la Cassazione ribaltera' nuovamente la decisione. La presunzione d'innocenza degli imputati sino a condanna definitiva non ha nulla a che vedere con la totale e incondizionata solidarieta' espressa agli imputati. Le istituzioni rappresentano tutti i cittadini, ivi comprese le 93 persone massacrate e calunniate la notte della Diaz". Cio' che e' ancora piu' significativo, secondo i firmatari della nota "a fronte della scarsa o nulla considerazione espressa nei confronti delle vittime. Il Governo finisce per confermare la legittimita' di quel blitz che e' stato sempre difeso negli anni, ed anzi, molti dei funzionari oggi condannati sono stati promossi ad incarichi di maggiore responsabilita', a dimostrazione del fatto che chi agi' quella notte aveva una piena copertura politica. La sentenza della Corte d'Appello restituisce invero la dignita' alle vittime di quella che Amnesty International ha definito la piu' grave rottura di un ordinamento democratico dal dopoguerra ad oggi".