Torna a Genova dove si tenne il G8 per rivendicare la sua innocenza e la sua professionalità Checchino Antonini, il giornalista del quotidiano Liberazione condannato con l'allora direttore Piero Sansonetti a otto mesi di carcere per un articolo, ritenuto diffamatorio, sulle promozioni dei dirigenti di Polizia implicati nelle violenze nella scuola Diaz e nella caserma di Bolzaneto. L'occasione è stata una conferenza stampa stamani, presso la sede della Federazione della Sinistra. «Torno sul luogo del delitto, ma il delitto non è certo il mio - ha affermato Antonini -. Ciò che è veramente clamoroso è che, mentre qualcuno è stato ripreso dalle telecamere nell'atto di compiere un delitto è stato promosso, e chi invece ha scritto come sono andate le cose è stato condannato». Antonini ha spiegato di essere stato querelato da due poliziotti del Sindacato italiano appartenenti polizia (Siap) che si erano sentiti diffamati da un articolo pubblicato nel settembre 2005. Lo scorso 9 febbraio Antonini e Sansonetti sono stati condannati in primo grado a 8 mesi di carcere senza provisionale. Si attendono le motivazioni. «Sappiamo che è scattata anche un'indagine sul libro 'Scuola Diaz', di cui sono coautore, che ricalca la requisitoria del processo Diaz», ha aggiunto Antonini. Il consigliere comunale Antonio Bruno organizzatore della conferenza stampa ha evidenziato quanto «la situazione sia paradossale», ed ha ricordato come venerdì prossimo, in occasione della sentenza di secondo grado di Bolzaneto, ci sarà un presidio davanti al Tribunale.