Ai ministri di Giustizia e degli Interni.
Vi scriviamo in qualità di avvocati di parte civile nel processo per i fatti avvenuti a Genova, nella caserma di Bolzaneto, nelle giornate del 20, 21 e 22 luglio 2001. Con sentenza emessa in data 14 luglio 2008, il Tribunale di Genova ha condannato 15 imputati, appartenenti alla Polizia di Stato e all'Amministrazione penitenziaria, a pene tra i cinque mesi e i cinque anni di reclusione, nonché al risarcimento dei danni in favore delle costituite parti civili, in solido con i ministeri che voi rappresentate, liquidando delle provvisionali immediatamente esecutive, che variano da 2.500 fino ad un massimo di 15.000 euro a seconda della gravità dei danni subiti. Il Tribunale ha riconosciuto che a Bolzaneto fu violato l'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani, che vieta la tortura e i trattamenti inumani e degradanti, individuando tali trattamenti in molteplici condotte poste in essere dalle forze dell'ordine contro gli arrestati (dalle posizioni vessatorie che essi sono stati obbligati ad assumere nel corso della loro permanenza nella caserma alle ripetute percosse, agli insulti, alle minacce subiti; dallo spruzzo di sostanze urticanti o irritanti nelle celle alla costrizione a pronunciare frasi lesive della propria dignità personale o frasi ed inni al fascismo e al nazismo; dal taglio forzato dei capelli alla marchiatura sulla guancia con pennarelli colorati). Si tratta di fatti gravissimi, indegni di uno Stato di diritto, che, non a caso, alcuni osservatori internazionali hanno definito come una delle più gravi violazioni dei diritti democratici avvenuta in Europa occidentale dopo il secondo conflitto mondiale.
Ebbene, nonostante tale pronuncia giudiziaria, i due ministeri condannati si sono rifiutati sinora di adempiere spontaneamente a quanto deciso dal Tribunale.
Tale incomprensibile atteggiamento di chiusura obbligherà le parti civili ad intraprendere la faticosa e lunga strada delle procedure esecutive, che determinerà costi aggiuntivi e conseguenti esborsi economici, dilaterà a dismisura i tempi nei quali la loro legittima pretesa di ottenere almeno una parte del risarcimento del danno subìto verrà soddisfatta, comporterà un ulteriore danno per l'Erario, che si troverà alla fine a dover sopportare i costi di tali procedure.
Poiché pensiamo che le decisioni giudiziarie vadano sempre e comunque rispettate, tanto più se riguardano attori istituzionali, che non esistano nell'ordinamento democratico soggetti che possano permettersi di ignorare una statuizione penale ad esecutività immediata, vi chiediamo, nell'interesse dei nostri assistiti, di voler provvedere all'adempimento immediato di quanto disposto dalla sentenza del Tribunale genovese.
Gli avvocati delle parti civili di Bolzaneto