DIECIMILA euro ad una giovane italo-svizzera che la notte dell´assalto alla Diaz si trovava all´interno della scuola di via Cesare Battisti. Che fu massacrata senza pietà dai «celerini» romani, accusata ed arrestata illegalmente grazie ad una montagna di bugie spudorate ed alla regina delle prove false, le molotov portate nell´istituto dagli stessi agenti protagonisti dell´irruzione. Il Ministero dell´Interno si rifiuta di pagare le vittime della caserma di Bolzaneto, ma - proprio nel giorno in cui i difensori avviano le esecuzioni civili per i duecento e passa «torturati» - comincia a risarcire i no-global vittime di un´altra vergognosa storia del G8. Forse la pagina più nera nella storia della Polizia di Stato. La famigerata irruzione a caccia dei fantomatici Black Bloc nell´ultima notte del vertice, il pestaggio crudele e sistematico di 93 innocenti, l´ignobile tentativo di farli passare per una pericolosa banda armata grazie a prove fabbricate ad hoc. Al termine del processo di primo grado, il tribunale aveva condannato 13 dei 29 imputati, assolvendo i vertici del Viminale e quei funzionari colpevoli di aver sottoscritto un verbale d´arresto farcito di menzogne. Nella sentenza la corte aveva anche indicato il diritto delle vittime ad una provvisionale - un anticipo sul risarcimento da fissare complessivamente in seguito - che tenesse conto delle lesioni, dei falsi e delle calunnie provate. In totale, si tratta di sganciare oltre settecentomila euro. E giusto ieri mattina la polizia ha pagato una prima, piccola parte della somma.