Incomincia questa mattina la requisitoria dei Pm Enrico Zucca e Francesco Cardona Albini nel processo per la sanguinosa irruzione della polizia nelle scuole Diaz-Pascoli, durante il G8 del 2001 a Genova.
Imputati nel processo sono 29 poliziotti accusati a vario titolo di violenza privata, lesioni, falso, calunnia, perquisizione arbitraria e porto d'armi da guerra. Le parti offese sono 93.
La requisitoria potrebbe invece slittare se venisse approvato dalla Camera l'emendamento al decreto sicurezza. Tuttavia, secondo fonti giudiziarie, la contestazione ad alcuni imputati del reato di porto d'armi da guerra (le bottiglie molotov) potrebbe consentire la prosecuzione del processo perché prevede pene maggiori.
È intenzione comunque del presidente della terza sezione del tribunale, Gabrio Barone, di non interrompere domani il processo, iniziato nel 2004 e giunto alla 146/a udienza.
I pm hanno ottenuto dal tribunale un giorno in più per la requisitoria, in tutto quattro udienze, al termine delle quali, il 10 luglio, avanzeranno le richieste di condanna. Il processo poi dovrebbe riprendere il 15 settembre con gli interventi delle parti civili, del responsabile civile e con le arringhe della difesa. Le udienze termineranno il 10 ottobre, dopo di che è prevista la sentenza.
IN CORTEO A ROMA. Il Comitato "Verità e giustizia per Genova" aderisce alla manifestazione indetta da Micromega per l'8 luglio in piazza Navona, a Roma, per protestare contro la ventilata sospensione dei processi del G8 (Diaz e Bolzaneto), se venisse approvato il decreto "blocca-processi".
«Ci pareva già tutto molto grave - commenta il Comitato - ma ora dobbiamo assistere addirittura alla sospensione dei processi alla vigilia delle sentenze di primo grado. Sarebbe un colpo di mano indegno di una democrazia minimamente decente. La sospensione infatti sarebbe una beffa per chi aspetta giustizia ed un ulteriore colpo alla credibilità delle istituzioni».