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L' ex capo della polizia indagato per induzione alla falsa testimonianza
G8, De Gennaro 3 ore dai pm «Mai esercitato pressioni»
Il procuratore Morisani: ha respinto tutte le accuse
Marco Imarisio
Fonte: Il Corriere della Sera (http://www.corriere.it)
15 luglio 2007

DAL NOSTRO INVIATO GENOVA - «Fatemi tutte le domande che volete. Intendo rispondere». L' interrogatorio era appena cominciato. Ai magistrati che gli sottoponevano i testi trascritti delle conversazioni telefoniche che lo riguardavano, Gianni De Gennaro ha detto che non ce n' era bisogno. Avrebbe fornito la sua versione, anche senza leggere quei documenti. Dopo la premessa, l' ex capo della polizia ha risposto per quasi tre ore, in un luogo appartato del tribunale di Genova. Era la camera di consiglio della Corte d' Assise, dove si sono svolte una decina di udienze del processo per i fatti avvenuti alla scuola Diaz, la fonte di tutti i guai del prefetto. De Gennaro è indagato per induzione alla falsa testimonianza dell' ex questore Francesco Colucci, che lo scorso 3 maggio, in udienza avrebbe modificato alcune dichiarazioni fatte in sede istruttoria. I magistrati lo aspettavano al varco. Nei giorni precedenti il funzionario si era confidato con un imputato rivelando pressioni da parte del capo per cambiare la sua versione, motivate con l' esigenza di aiutare i colleghi imputati al processo Diaz. A De Gennaro, i magistrati si sono limitati a contestare la marcia indietro di Colucci sulla circostanza che lo riguarda più da vicino, ovvero la telefonata fatta al capo delle relazioni esterne della polizia, Roberto Sgalla, durante la perquisizione alla Diaz. Nelle sue conversazioni, l' ex questore racconta di aver ricevuto l' invito dall' allora capo della polizia a modificare le sue dichiarazioni su quel punto. In istruttoria, aveva detto che il suggerimento di chiamare Sgalla per dirgli di andare alla scuola Diaz gli fu dato da De Gennaro. Con l' interlocutore, Colucci manifesta la sua perplessità, sostenendo di non capire come la modifica di quel punto possa davvero aiutare i colleghi. Nei giorni in cui avvengono le telefonate intercettate, Colucci era a Roma. Partecipava alla commissione di avanzamento, che deve decidere sulla nomina dei prefetti, al fianco di De Gennaro. De Gennaro, assistito dall' avvocato Franco Coppi, ha risposto accennando ad una conversazione avuta con l' ex questore sul processo Diaz e sul suo andamento, ma di non avergli mai «ordinato» di modificare le sue dichiarazioni. Ai magistrati che gli hanno fatto notare come Colucci riferisca ai suoi interlocutori di essere stato anche chiamato per andare a prendere il verbale dell' interrogatorio fatto da De Gennaro nel dicembre 2002, onde meglio prepararsi per la testimonianza in aula, De Gennaro risponde di non aver mai consegnato nessun verbale a Colucci, né di averlo mai fatto chiamare. Il 3 maggio, in aula, Colucci in affetti afferma che la chiamata a Sgalla fu una sua libera iniziativa. Il secondo blocco di intercettazioni che sono state sottoposte al prefetto riguarda le reazioni entusiaste che genera la testimonianza dell' ex questore. Chiamano molti imputati, per fargli i complimenti, infiocchettati con pesanti insulti ai magistrati. Colucci è euforico, parla a ruota libera. In una conversazione, rivela di essere stato ringraziato anche dal capo. De Gennaro racconta di non aver mai parlato direttamente con Colucci. Non nega di aver fatto dei commenti con i suoi collaboratori più stretti, precisando che al massimo si tratta di sue considerazioni sulla piega presa dal dibattimento. Il terzo blocco di conversazioni riguarda le reazioni alla pubblicazione della notizia che Colucci è indagato per falsa testimonianza. Tra queste, c' è anche la chiamata del magistrato milanese Nicola Cerrato, che lo rimprovera di aver parlato troppo al telefono e di essersi messo nei guai per questo, lasciando intendere di esser stato presente durante almeno una di queste telefonate scabrose. Sentito nei giorni scorsi come testimone, Cerrato ha confermato la circostanza. Secondo i magistrati, dalle parole di funzionari e di alcuni imputati emerge la preoccupazione e la necessità di creare una strategia comune per affrontare il problema, con parole anche forti, attribuite da altri allo stesso De Gennaro, su come condizionare il processo Diaz. Sul punto, il prefetto ha fatto notare come la sua voce non appaia mai, attribuendo le parole dell' ex questore al suo particolare stato d' animo del momento. Uno sfogo, dal quale prende le distanze. Alla fine, il procuratore aggiunto Morisani si è detto compiaciuto per il clima di collaborazione e rispetto che si è instaurato tra le parti. «In sostanza - ha detto - De Gennaro ha dichiarato di non avere mai invitato Colucci a rendere false dichiarazioni». L' avvocato Coppi dice di sottoscrivere ognuna delle parole di Morisani. Si vedrà. Intanto, fonti vicine a Colucci suggeriscono che l' ex questore non escluderebbe l' eventualità di ripresentarsi al processo Diaz per correggere ancora le sue dichiarazioni. Purché sia la volta buona.