«Sul G8 si conferma quello che purtroppo sapevamo da tempo. A fronte della nuova testimonianza resa da Michelangelo Fournier, rendersi ulteriormente responsabili di non costituire una commissione d'inchiesta parlamentare sarebbe un fatto di estrema gravità». Lo dichiara il segretario di Rifondazione, comunista Franco Giordano, a proposito dei fatti del G8 di Genova.
Alla luce delle parole pronunciate mercoledì durante il processo dal vicequestore Fournier - che ha descritto come «una macelleria messicana» quello che fu fatto dai suoi colleghi all'interno della Diaz sei anni fa a Genova - anche Sinistra Democratica chiede al Governo cosa intenda fare per fare chiarezza su quanto accaduto al G8 del 2001 e ha presentato in Senato una interrogazione al premier Romano Prodi. Una commissione d'inchiesta viene anche sollecitata anche dal parlamentare europeo Mauro Zani del Pse e dal capogruppo dei Verdi-Pdci al Senato Manuela Palermi. Roberto Villetti, esponente dello Sdi e capogruppo alla Camera della Rosa nel pugno, auspica invece le dimissioni da capo della polizia di Gianni De Gennaro e l'ex senatore del Prc, ora di Sinistra critica, Gigi Malabarba si domanda: «A De Gennaro succederà De Gennaro?».
Il tutto viene detto all'indomani della deposizione choc al processo per le violenze di Genova - di cui Fournier in aula ha detto che «durante le indagini non ebbi raccontai quello che successe per spirito d'appartenenza» - e che è stata criticata anche dai responsabili di alcuni sindacati di polizia: «Il vicequestore Fournier doveva denunciare subito le violenze su persone inermi a cui ha assistito all'interno della scuola Diaz di Genova dopo l'irruzione della polizia nella notte tra il 21 e il 22 luglio 2001», sostengono. «Sono sconcertato - dice ad esempio Giovanni Aliquò, segretario dell'Associazione nazionale funzionari di polizia (Anfpi) - era doveroso conoscere la verità subito».