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Roma, danneggiata la lapide in memoria di Valerio Verbano
Castalda Musacchio
Fonte: Liberazione, 20 maggio 2007
20 maggio 2007

Lapide, corona di fiori, la bandiera messa lì dal comune, uno scempio. A Montesacro, nel cuore di Roma, in via Monte Bianco, si è compiuto l'ennesimo atto vandalico. Un insulto contro la memoria di Valerio Verbano, il giovane militante di Autonomia operaia che 27 anni fa fu ucciso ad appena 18 anni dai Nar (Nuclei armati rivoluzionari, gruppo terroristico di matrice neofascista, ndr). Ed è stata proprio la mamma di Valerio a scoprire il gesto vandalico. Un atto scoperto nel giorno in cui lo stesso ministro degli Interni lancia l'allarme "terrorismo". E dire che si tratta anche dell'ennesimo campanellino d'allarme su una tensione politica che si "avverte" palpabile sui muri della capitale. La denuncia arriva dopo gli ultimi dossier persino dall'ufficio del Decoro urbano del comune di Roma che ha istituito anche un numero per le segnalazioni dei cittadini. Sono stati cancellati in tre anni 300mila mq di scritte e 50mila solo nel 2006. E la gran parte sono ascrivibili a scritte di matrice politica. Così è stato nell'ottobre scorso per le svastiche e le scritte naziste in via Tasso, a due passi dal Museo della Liberazione. E ancora per le scritte Br sulla nuova sede dell'associazione dei fratelli Mattei, i due figli del segretario missino della borgata Primavalle arsi vivi in un attentato incendiario. Massimo Rendina, presidente dell'Anpi, si dice lui stesso «molto preoccupato per segnali che manifestano una grande inquietudine». Senza contare gli insulti ai singoli consiglieri, come è accaduto anche recentemente per Sante Moretti, dirigente politico di Rifondazione. E ancora le scritte antisemite sui muri del liceo Giulio Cesare e Buonarroti. All'Esquilino sono ancora comparse scritte contro Veltroni e la comunità cinese. In definitiva di segnali di "tensione" ve ne sono e molteplici. Che rinviano a tempi passati ma manifestano anche i sintomi di una recrudescenza sociale che si rivela a colpi di "manifesti" quando non a colpi di veri gesti vandalici.
L'ultimo atto, «fatto da vigliacchi», non ha mancato di dire la signora Carla, la mamma di Valerio, si iscrive in questo contesto. Proprio lo scorso anno, il sindaco Veltroni, aveva intitolato a Valerio Verbano un viale nel Parco delle Valli, proprio nel quartiere in cui abitava. «E' del tutto evidente che da un anno a questa parte - nota Massimiliano Smeriglio (Prc) - a Roma si respira un clima del tutto particolare. Abbiamo stilato insieme ad Acrobax un dossier in cui si evidenzia come proprio nell'ultimo anno si possano contare almeno centoquaranta atti di violenza a vario titolo a persone, cose, sedi, e in particolare c'è un quadrante della città, storico direi, in cui sono successi drammi politici, tra il quartiere africano e Talenti, dove si registrano con maggior accanimento questi episodi. C'è anche da dire che proprio in questo quadrante operano gruppi neofascisti che praticano e inneggiano alla violenza. L'ultima vicenda - conclude - apre una ferita ancora aperta. Anche per questo -aggiunge - organizzeremo una festa di Liberazione nel territorio, a parco Nemorense, per dimostrare che in quella parte di Roma esiste una presenza democratica in grado di arginare la violenza squadrista». E domenica 3 giugno il tutto si concluderà con una festa e un'iniziativa in ricordo di Valerio. Anche perché su quell'efferato delitto non sono ancora noti gli esecutori materiali. «Per questo - aggiunge Smeriglio - abbiamo lanciato un appello a Veltroni, a Marrazzo, ma anche al prefetto Achille Serra affinché vigili su questi episodi».
Alla mamma Carla è andata la solidarietà del sindaco, del presidente della provincia Gasbarra, della Regione Lazio Piero Marrazzo, degli esponenti di forze politiche come Paolo Cento che ha parlato di «un atto di grande inciviltà» o di Fabio Nobile (Pdci) che lo ha definito «l'ennesimo sfregio fascista a Roma». Ma anche dei giovani di Forza Italia che lo condannano come «un gesto orribile con l'auspicio che le forze dell'ordine possano quanto prima individuare i responsabili». La procura di Roma aprirà un fascicolo sull'atto vandalico compiuto ieri mattina. Gli inquirenti attendono di conoscere nel dettaglio le ipotesi stilate dagli investigatori. E si ipotizza il reato di danneggiamento aggravato per l'offesa arrecata alla memoria di Valerio Verbano.