Libero. E anche riabilitato. Cioè con pieni diritti civili, anche quello di essere candidato ed eletto. Considerata la sintonia con il sindaco di Roma Gianni Alemanno e l'assessore alla Cultura Umberto Croppi, non è da escludere che Giusva Fioravanti, fondatore dei Nar, cinque ergastoli di cui il più infamante per la strage di Bologna, possa nel prossimo futuro tentare anche la carriera politica. Fioravanti compirà 52 anni il prossimo 28 marzo, e ha davanti anni importanti della vita.
La denuncia è di Paolo Bolognesi, presidente dell'Associazione vittime della strage di Bologna. «Tra pochi mesi, a partire dal 2010, la persona condannata in quanto esecutore materiale di una strage che ha ucciso 85 persone e ferite più di duecento, sarà riabilitato, avrà riconquistato tutti i diritti e le garanzie civili, compreso quello di essere eletto. Sarà uno come tutti noi. È una vergogna, in Italia pagano solo le vittime. E poi ci accusano di non voler perdonare...».
Cinque ergastoli
Ci si chiede come sia possibile che uno con cinque ergastoli sulle spalle, che significa fine-pena-mai, possa, dopo nemmeno trent'anni, trovarsi libero cittadino e nel pieno dei suoi diritti. Bolognesi ha passato ore con il Tribunale di sorveglianza di Roma, che ha in carica Fioravanti così come la moglie Francesca Mambro, a fare conti e ad esaminare norme. Alla fine il risultato è questo: riabilitazione completa a partire dal 2010. Fioravanti e la moglie hanno sempre negato la strage mentre invece si sono assunti la paternità di altri dodici delitti. Omicidi politici, però. Non certo una strage, «quella mai» ripetono da anni i coniugi (si sono sposati in carcere nel 1985). Anche facendo finta, per un attimo, che la Cassazione non abbia mai mandato definitivi gli ergastoli per la strage di Bologna, restano sempre gli altri ergastoli, gli omicidi rivendicati dai Nar.
La riabilitazione del condannato, anche all'ergastolo, è prevista dall'articolo 179 del codice penale. Fioravanti fu arrestato il 5 febbraio 1981 dopo un conflitto a fuoco lungo il Canale Scaricatore di Padova in cui furono uccisi due carabinieri. Il 15 aprile 2004, dopo 23 anni, Giusva ha ottenuto dal Tribunale di sorveglianza la libertà condizionale perché ha tenuto «un comportamento tale da fare ritenere sicuro il suo ravvedimento» e, come prevede l'articolo 176 del codice penale, ha potuto lasciare il carcere.
La riabilitazione
Anche una condanna all'ergastolo, quindi, può diventare una condanna a tempo se c'è la buona condotta dopo 26 anni. Fioravanti ne ha beneficiato dopo 23 perché altri tre gli sono stati scontati per buona condotta. Pena estinta quindi, e dopo cinque anni la riabilitazione che «estingue le pene accessorie e ogni altro effetto penale della condanna».
Sempre codice alla mano Bolognesi giudica tutto questo «un favoritismo» perché nel caso di Fioravanti «non sono stati rispettati i requisiti che la legge pone alla base della concessione dei benefici: il ravvedimento e il risarcimento dei danni alle vittime».
Il ravvedimento sarebbe dimostrato, anche, da un incontro con i coniugi Calidori che a Bologna persero un fratello e il più caro amico. Gli hanno scritto una lettera. E c'era scritta la parola «perdono».