La Cassazione tornerà oggi a pronunciarsi sulla strage di Bologna, nella quale, il 2 agosto 1980, persero la vita 85 persone e ne rimasero ferite oltre 200. La seconda sezione penale della suprema Corte, infatti, deciderà se confermare o meno la condanna a 30 anni di reclusione inflitta alla Corte d'assise d'appello di Bologna all'ex Nar Luigi Ciavardini, all'epoca dei fatti minorenne, accusato di aver portato la valigia con l'esplosivo alla stazione per l'attentato, per il quale sono già stati condannati definitivamente all'ergastolo Valerio Fioravanti e Francesca Mambro. La Cassazione si era già occupata di Ciavardini nel dicembre 2003, annullando con rinvio la prima sentenza d'appello, con cui era stato sempre condannato a 30 anni. In primo grado, invece, il tribunale dei minorenni bolognese aveva assolto l'ex Nar dall'accusa di strage, riconoscendolo responsabile solo di banda armata, reato per cui gli aveva inflitto una pena pari a tre anni e sei mesi di reclusione. Attualmente, Ciavardini si trova in carcere perchè accusato di aver rapinato una banca nella Capitale nel settembre 2005. Per questa rapina è stato condannato il 20 febbraio scorso in primo grado con rito abbreviato a 7 anni e 4 mesi. Ora tocca alla Corte di cassazione pronnunciarsi definitivamente su Ciavardini. «Per me è colpevole. In ogni caso - dice Paolo Bolognesi - noi rispetteremo la decisione della Suprema Corte anche se la giustizia completa non c'è, e non ci sarà nemmeno dopo la pronuncia di domani». Per il presidente dell'Associazione familiari vittime della strage di Bologna, «il risarcimento morale potrà arrivare solo quando si sapranno i mandanti» della strage. Quanto al risarcimento materiale, Bolognesi denuncia il fatto che «il trattamento che ci è stato riservato dimostra che non è quello di uno Stato che vuole risarcire». Un esempio su tutti: «A favore delle vittime - spiega Bolognesi - è stata approvata la legge 206 del 2004 che prevedeva 200 mila euro per morto ma, paradossalmente, sono stati i familiari a doversi informare di come funzionava la cosa. Lo Stato non ha mai provveduto ad avvertire. E' questo il comportamento di chi vuole realmente risarcire le vittime? Non mi pare».