"C'è stata una forte situazione di paura, di agitazione, di dolore, di sofferenza e poi, preponderante, l'asfissia. C'è un'importante presenza di elementi univoci sull'asfissia riconosciuti da tutti, non sono stati contestati neanche dai consulenti della difesa. E allora se Riccardo Magherini è morto di asfissia, di cosa stiamo parlando, di una morte spontanea?".
Sono arrivate a una svolta le indagini sulla morte dell'ex calciatore delle giovanili della Fiorentina morto la notte del 3 marzo a Firenze dopo essere stato fermato da due pattuglie di carabinieri. L'avvocato Fabio Anselmo, che assiste la famiglia Magherini, ha reso pubblico il verbale steso dai consulenti tecnici della procura, degli indagati e della famiglia in cui si spiega come le cause della morte del quarantenne toscano siano "legate a un meccanismo complesso di tipo tossico, disfunzionale, cardiaco e asfittico".
Un risultato che, come ricorda il legale, è stato sottoscritto da tutti i consulenti che chiedono anche al pm Luigi Bocciolini, titolare delle indagini, di mantenere il sequestro della salma dell'ex calciatore. Sono undici le persone indagate per la morte di Magherini: oltre a quattro carabinieri, accusati di omicidio preterintenzionale, nel registro degli indagati della procura fiorentina sono finiti anche i nomi di cinque operatori del 118 intervenuti con l'ambulanza dopo il fermo dell'ex calciatore e due centralinisti del 118. Per loro l'accusa è omicidio colposo.
L'ipotesi sulla morte di Magherini è che ci sia stato un uso eccessivo della forza da parte dei carabinieri indagati. Ipotesi smentita dal legale dei militari, l'avvocato Francesco Maresca, per il quale il verbale dei consulenti "esclude segni di lesioni derivanti da traumi in seguito a percosse o addirittura pestaggio", facendo invece risalire la causa della morte "all'uso di stupefacenti". Non ci sarebbe nessuna violenza, per il legale, neanche dietro i traumi e le emorragie riscontrate sul corpo di Magherini, nonché la frattura di una costola che Maresca ritiene possa essere stata causata dal massaggio cardiaco a cui l'ex calciatore venne sottoposto.
Tesi duramente contrastate dal legale della famiglia Magherini. "È falso dire che i periti hanno escluso il pestaggio. Il pestaggio c'è stato", spiega Anselmo. "È scorretto dirlo perché i periti non si sono occupati del pestaggio, ma della causa della morte". Che non è scritto da nessuna parte si possa attribuire all'uso di sostanze stupefacenti. È vero che Magherini faceva uso di cocaina, ma la dose trovata nel suo sangue, prosegue il legale, "è 0,4, una componente minima: seppure ne avesse determinato l'agitazione, non sarebbe possibile che una persona in perfetta forma fisica muoia perché è agitata".
Per quanto riguarda i traumi ne discuteremo: se siano avvenuti per pugni, calci o schiacciamento al suolo sempre di un trauma si tratta. Bisogna smetterla di dare informazioni sbagliate - conclude Anselmo - tali da poter disorientare i numerosi testimoni che fino a oggi hanno raccontato dei calci inferti al povero Riccardo Magherini. Questa disinformazione va stigmatizzata".
Ieri Guido Magherini, padre di Riccardo, ha lasciato un messaggio sulla pagina "Gli amici di Maghero" di facebook dedicata al figlio: "Ciao a tutti , sono Guido il babbo di Riccardo. Oggi è un giorno molto triste, perché abbiamo saputo quanto Riccardo abbia sofferto prima di morire. Questo però ci darà ancora più forza per andare avanti per far sapere a Brando chi era suo padre, un uomo fantastico, unico che solo degli incapaci, per il momento poi vedremo come chiamarli, gli hanno tolto. A voi tutti grazie".