"Chiunque può vedere su Internet le immagini di quel fermo. Mi sono limitato a schiarire il video e a cercare di cogliere le frasi che al primo ascolto erano indecifrabili".
Ora quelle parole si capiscono e il senatore Luigi Manconi, presidente della commissione per i Diritti Umani, le ha fatte sentire durante una conferenza stampa sulla morte di Riccardo Magherini.
"La Procura con i suoi mezzi sofisticati può fare molto di più per ricostruire la dinamica. Si parla di altri video, com'è probabile, considerato il numero di persone lì presenti. Ciò che è incontrovertibile è che un uomo palesemente inoffensivo e disarmato, altrettanto palesemente in stato confusionale, cerca soccorso e grida ripetutamente "aiuto".
Eppure, senatore, non sembra lo abbiano aiutato.
"Dovrebbero esserci mille modi per contenere qualcuno, se necessario, e impedirgli di fare del male a se stesso e ad altri. Tanto più se a intervenire sono militari. Certamente, in questa circostanza, è stato adottato il metodo peggiore, quello che, pressoché fatalmente, avrebbe potuto portare alla morte del fermato: quattro uomini robusti, che gravano con tutto il loro peso su un corpo steso per terra con i polsi ammanettati, il volto sull'asfalto e in evidente stato di sofferenza. E, prima di questa immobilizzazione violenta, ci sono le immagini che sembrano mostrare percosse e calci. Poi c'è il tempo incredibilmente lungo in cui quel corpo rimane per terra privo di alcun soccorso".
La Procura, nei giorni scorsi, ha annunciato che nel video non ci sono le prove della violenza.
"Quel comunicato, non firmato, impersonale e attribuito alla Procura, mi lascia esterrefatto. Ho convocato una conferenza stampa come parlamentare, ho mostrato un video e ho chiesto verità e giustizia. Mi si risponde con una nota anonima, come se io adesso mi rivolgessi a lei impersonalmente come Senato. Il testo è strabiliante: si dice che il video non documenterebbe violenze, ma sembra che ci si riferisca prudentemente solo alla seconda parte. Poi si anticipano presunti risultati dell'autopsia che non sono stati ancora ufficializzati e tantomeno trasmessi ai primi interessati, i familiari".
Il fratello di Riccardo, Andrea, ha parlato di una email in cui il pm fa riferimento alle percosse.
"Qui la bizzarria di quella nota attinge il grottesco. Il pm prima avrebbe comunicato l'intenzione di indagare "almeno uno dei militari" che avrebbe colpito l'uomo: e ciò, evidentemente, proprio sulla base del video che documenta le percosse. Dopo qualche giorno, si nega tutto con un comunicato anonimo".
Per di più ci sono le foto, piuttosto eloquenti, del corpo del ragazzo.
"Questo rende indispensabili ulteriori accertamenti e nuovi campionamenti sul corpo di Magherini".
Immagini che fanno riaffiorare i ricordi di altri casi simili.
"Va detto che le modalità di questi fermi, così irrazionali e brutali, richiamano non solo la morte di Michele Ferrulli, Riccardo Rasman e Federico Aldrovandi, ma anche quella di altri rimasti sconosciuti o caduti nell'oblio".