Indagati per omicidio preterintenzionale i quattro carabinieri che fermarono la notte tra il 2 e il 3 marzo in Oltrarno il quarantenne Riccardo Magherini, morto per terra con le manette ai polsi. Oltre a loro, il pm Luigi Bocciolini ha iscritto nel registro degli indagati anche i cinque sanitari intervenuti sul posto a bordo di un'ambulanza e poi di un'automedica.
La decisione del magistrato è scattata dopo aver ricevuto la denuncia dei familiari di Magherini. I militari sono indagati per omicidio preterintenzionale, i sanitari di omicidio colposo. I carabinieri negano di aver colpito Magherini mentre era a terra, ma alcune testimonianze li smentiscono. La denuncia, presentata con il legale della famiglia , l'avvocato Fabio Anselmo, era stata annunciata domenica scorsa. Nel documento venivano ipotizzati i reati ora contestati dalla procura. L'iscrizione nel registro degli indagati consentirà ai carabinieri e ai sanitari di nominare propri consulenti in caso di nuovi accertamenti tecnico-scientifici.
A Roma Luigi Manconi, che aveva chiesto anche di effettuare una seconda autopsia, terrà una conferenza stampa sul caso Magherini, su cui ha già presentato un'interrogazione.
L'avvocato Francesco Maresca, che difende i quattro carabinieri ribadisce "totale e assoluta fiducia nel lavoro del pm Luigi Bocciolini, che farà chiarezza". Attraverso il loro legale, i carabinieri invitano tutti "ad abbassare i toni e a non speculare sulla vicenda del povero Magherini", ritenendo che "debba cessare questo battage mediatico". I militari negano "ogni addebito" e Maresca annuncia la nomina di un consulente per effettuare ulteriori accertamenti. "L'intervento dei carabinieri è stato svolto nell'interesse del cittadino e dei cittadini, con tutte le precauzioni del caso, secondo il protocollo, nel pieno rispetto della legge come sempre fa l'Arma dei carabinieri", dice ancora Maresca: "Magherini appariva fortemente alterato e i militari sono intervenuti prima di tutto nel suo interesse, per mettere in sicurezza la situazione e consentire, prima possibile, l'intervento dei sanitari".
Ribadendo la vicinanza alla famiglia Magherini, Maresca, insieme ai carabinieri, ritiene "si debba immediatamente interrompere questa ripetuta diffusione mediatica circa comportamenti non consoni dei militari che negano fortemente ogni addebito, e si mettono a disposizione del pm per ogni accertamento".
L'avvocato diffida, pertanto, "chiunque anche sui social network, dove è stata sviluppata una campagna di attacco verso i militari, che va ad offendere l'onore e il decoro personale e professionale degli stessi. Ognuno risponderà delle dichiarazioni che fa e del modo con il quale vengono utilizzate queste dichiarazioni".