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Strage di Livorno, «fanno di tutto per ostacolare l'aiuto ai famigliari»
intervista a Riccardo Antonini, consulente di parte e dipendente Rfi licenziato
Fabio Sebastiani
Fonte: Liberazione, 9 novembre 2011
9 novembre 2011

Nel motivare il tuo licenziamento le Rfi mette insieme vicende di diversa natura, dalla presunta contestazione a Moretti all'essere il perito di parte dei famigliari della strage di Livorno. Insomma, una persecuzione...

Sostanzialmente hanno fatto di tutto per impedirmi di partecipare alle varie fasi dell'incidente probatorio durante. Una prima contestazione il 5 luglio 2011, sostenendo il conflitto di interessi; e poi ad agosto la sospensione di dieci giorni. Ad ottobre una nuova contestazione addebitandomi sia la consulenza che la mia partecipazione il 9 settembre alla festa del Pd a Genova in cui è intervenuto l'amministratore delegato Moretti. C'erano anche i comitati dei famigliari e l'associazione e l'assemblea 29 giugno, oltre ai No Tav. Ho chiesto a Moretti i motivi della sospensione, e lui ha bofonchiato "la prossima volta ti licenzio" accusandomii di aver partecipato alle contestazioni, che è un falso. C'è da dire che lui si era posto da tempo l'obiettivo del licenziamento, come del resto si può evincere da una riunione con le istituzioni toscane nel 2009.

Come sta andando l'iter processuale?

Si è chiuso l'incidente probatorio e i periti del giudice su un aspetto sono stati favorevoli alle ferrovie. Dei due periti, uno è venuto fuori che ha partecipato a progetti pagato da Rfi. La procura stessa ha chiesto la sostituzione dei periti e il giudice ha rigettato sostenendo la non sudditanza psicologica. Ma noi sosteniamo la sudditanza economica.

Quindi, da una parte Rfi, cioè le ferrovie, contestano a te il conflitto di interessi mentre loro...

Rfi ce l'ha in casa il conflitto di interessi. La mia consulenza è gratuita, mentre quelli sono pagati profumatamente. E poi il conflitto di interessi dovrebbe riguardare i dirigenti e non i dipendenti come me. Questa penosa vicenda deve registrare oggi il mio licenziamento. Moretti definì Viareggio spiacevolissimo episodio. Nei miei confronti non ha mai digerito il fatto che ho sempre sostenuto i famigliari, mettendo in evidenza la politica di devastazione delle Ferrovie dello Stato. Lui sta continuando quello che hanno fatto i predecessori. Sicurezza e salute a rischio, e penalizzazione dei pendolari. Negli ultimi quattro anni ci sono state 33 vittime tra lavoratori delle ferrovie e degli appalti, una vittima ogni cinquanta giorni. Noi le denunciamo queste cose ma ci arrivano chili di provvedimenti disciplinari.

L'Europa che dice?

Siamo stati a Bruxelles al Parlamento europeo con tre delegazioni di ferrovieri e famigliari delle vittime. Abbiamo incontrato in alcuni casi muri di gomma e in altri aziende del settore partigiane delle privatizzazioni. A loro conviene più attivare le assicurazioni che mettere a norma.

Che cosa vi ha insegnato questa vicenda?

Noi stiamo facendo una battaglia con la massima autonomia e indipendenza. Sindacati e anche partiti della sinsitra non è che sono stati all'altezza della situazione. Abbiamo rafforzato la convinzione che la strage poteva e doveva essere evitata. Primo, perché ci sono state norme non attuate. E poi si è evidenziata la necessità di misure non contemplate tipo la velocità dei carri merce. Abbiamo maturato anche delle proposte tipo il meccanismo "anti-svio" che comunica il possibile deragliamemento.