C'è una prima condanna nel processo per il pestaggio di Emanuel Bonsu Foster, il ragazzo ghanese picchiato durante un'operazione antidroga della polizia municipale di Parma nel settembre del 2008: è il vigile urbano Ferdinando Villani, uno dei dieci agenti che quella sera fermarono e malmenarono il giovane studente prima di portarlo in caserma, dove secondo le accuse venne insultato e umiliato con epiteti razzisti. Lo avevano scambiato per il "palo" di uno spacciatore in un parco cittadino, e durante le fasi concitate dell'arresto lo colpirono con un pugno che gli fratturò l'osso orbitale dell'occhio sinistro.
Ieri, al termine del giudizio abbreviato davanti al Gup del tribunale di Parma Paola Artusi, Villani è stato condannato a due anni e dieci mesi di reclusione, oltre che al pagamento di una provvisionale di cinquemila euro al Comune di Parma, che nel procedimento si è ritrovato nel doppio ruolo di responsabile civile e di parte civile. L'agente era stato l'unico fra i suoi colleghi coinvolti nell'inchiesta a chiedere scusa al ragazzo, all'epoca 22enne, e alla sua famiglia. Ieri si è anche tenuta una nuova udienza del processo a carico degli altri otto vigili (uno era stato prosciolto). Il sottufficiale della polizia postale Remo Marini ha raccontato com'è stata ritrovata la fotografia, scattata al comando la sera del fermo, che ritrae Emanuel con l'occhio tumefatto seduto vicino a uno dei vigili. Avevano cercato di cancellarla dalla memoria del computer ma gli inquirenti sono riusciti a recuperarla: "L'immagine è stata creata il 29 settembre alle 21,18 e cancellata il 20 ottobre", ha spiegato il poliziotto.
Hanno poi testimoniato i medici che hanno curato il ragazzo prima di sottoporlo all'intervento all'occhio sinistro: "In gergo vengono definite fratture da pallina da tennis - ha detto il chirurgo maxillo - facciale dell'Ospedale Maggiore di Parma, Marilena Anghinoni - sono tipiche di chi ha ricevuto un colpo all'occhio con un corpo contundente o con un pugno".
Alla fine è stato ascoltato il maresciallo dei carabinieri Domenico Paduano, che ha svolto le indagini anche nei confronti del giovane ghanese, inizialmente sospettato di avere a che fare col pusher, e che ha invece escluso qualsiasi rapporto di complicità: "Dai tabulati telefonici non risultano contatti tra i due". Risulta quindi avvalorata la tesi dell'accusa per cui Bonsu sarebbe stato bloccato per errore. Alla prossima udienza, fissata per il 15 febbraio, sarà sentito proprio Emanuel. Si sarebbe dovuto presentare l'8 febbraio, ma i legali dei vigili hanno ottenuto un rinvio perché il 9 febbraio la Cassazione si pronuncerà sull'istanza di legittimo sospetto avanzata dalla difesa dei vigili. Se accolta, comporterà il trasferimento in altra sede.