Se c'è un paese dove le parole "DIRITTO", "ACCOGLIENZA" e "COMUNITA'" hanno un senso di certo non parliamo dell'Italia di oggi. Il decollo dei provvedimenti fascistoidi e razzisti come il cosiddetto "censimento"-schedatura dei nomadi a Milano, tra l'altro proprio in una via intitolata a Peppino, rischia di cancellare quel poco di dignità civile che era rimasta a questa nazione.
La strategia rimane la stessa: ordire una serie di campagne a base di terrorismo psicologico condite con la "presunzione di sicurezza" e incentrate su di un capro espiatorio, in genere le componenti più deboli della società come i nomadi, e il gioco è fatto. La moltitudine impaurita e distratta non presta attenzione ai grossi affari che garantiscono ai soliti noti denaro e potere.
Questo perché tra uno sgombero, una ronda, un'aggressione fascista e un quintale di mondezza da smaltire (le telenovelas e le trasmissioni commerciali non bastano più per offuscare le coscienze) non trapeli nulla che possa scalfire il loro sistema di potere. Serve anche a questo limitare le intercettazioni, con il bene placito di tutti quelli dalle mani in pasta, che temono si ascoltino le loro telefonate compromettenti (stiano tranquilli, non intendiamo quelle con le amanti, delle quali, sinceramente, non ce ne frega nulla).
Del resto c'era da aspettarselo con mafiosi e criminali fascisti che legiferano comodamente seduti in parlamento, con i loro "capoccia" che inneggiano ad eroi come Mangano (ogni ergastolo una medaglia al valore). A loro allegramente si accompagnano quelli che all'opposizione hanno preferito "l'ombra", forse perché faceva troppo caldo, o forse hanno scelto in alternativa il sole delle Hawaii.
Siamo solidali di fatto con le popolazioni Rom sia italiane che straniere e come tanti consideriamo inaccettabile il trattamento riservato a loro e agli altri immigrati, resi criminali per occupare i posti in carcere lasciati liberi dai mafiosi (quelli influenti) e corrotti che si godono i loro momenti di gioia.
I Lor signori si ricordino, però, che contro la nuova deriva fascista e mafiosa dello Stato italiano c'è ancora chi è disposto a resistere.
Associazione Peppino Impastato-Casa Memoria