A sette anni dal suo avvio, la vicenda della "Rete Meridionale del Sud Ribelle", giunge alla sentenza di primo grado.
Il 23 aprile è prevista, infatti, l'ultima giornata dedicata alle arringhe difensive, mentre giovedì 24 la Corte d'Assise del Tribunale di Cosenza, si pronuncerà in merito ai complessivi 50 anni di carcere e 26 di libertà vigilata. L'accusa per i 13 attivisti - proveniente dal pm Domenico Fiordalisi - è quella di
"Cospirazione politica mediante associazione, al fine di: 1) impedire l'esercizio delle funzioni del Governo italiano durante il G8 a Genova nel luglio 2001; 2) creare una più vasta associazione composta da migliaia di persone volta a sovvertire violentemente l'ordinamento economico costituito nello Stato".
Ci aspettiamo che la sentenza, che verrà emessa nel 60° anno di ricorrenza dalla nascita della Costituzione italiana e nelle giornate immediatamente antecedenti il 63° anniversario della liberazione dal nazifascismo, tenga conto delle libertà conquistate quel 25 aprile nel nome del popolo italiano.
Le stesse libertà, tra le quali il diritto all'opinione ed il diritto all'espressione che invece il Pm, nel redigere la sua requisitoria, ha sistematicamente calpestato, pensando bene d'inchiodare alla sbarra i 13 per via delle loro idee e senza riuscire ad addurre alla corte, neanche un fatto criminoso.
Invitiamo dunque, il caloroso popolo del 2 febbraio e quanti ancora oggi si richiamino ai principi fondamentali su cui si basa il nostro ordinamento, a partecipare attivamente al presidio indetto giorno 24 aprile alle ore 9:30 presso il Tribunale di Cosenza.
Cosenza 22/04/2008
Coordinamento Liberitutti