Un comitato parlamentare per controllare l'operato delle forze dell'ordine e l'introduzione del reato di tortura nel codice penale italiano. Sono queste le due due proposte di legge presentate ieri mattina a Bologna, in una conferenza stampa indetta dall'On. Paolo Cento, candidato per la Sinistra Arcobaleno al Senato. "Il nostro obiettivo - ha spiegato Cento - è ristabilire la fiducia tra istituzione, forze dell'ordine e cittadini. La nostra proposta, aperta a tutte le forze politiche, non è contro la stragrande maggioranza degli operatori delle forze dell'ordine che fanno il loro mestiere nel rispetto della legge, ma vuole essere una garanzia di controllo e tutela dopo i troppi episodi che hanno fatto venire meno questa fiducia". Un riferimento esplicito al G8 di Genova "per il quale il centrosinistra, in maniera grave, non è stato capace di istituire una commissione di inchiesta, e per la quale oggi vogliamo guardare avanti anche con questa proposta". Ma anche agli episodi di contestazione al comizio di Giuliano Ferrara dell'altro giorno a Bologna conclusi con 15 contusi tra i manifestanti ed una ragazza che ha denunciato di essere stata colpita da un manganello tenuto al contrario. "Un fatto grave - ha continuato Cento - perché deve essere assicurato il diritto di manifestare pacificamente a chiunque. Quello che è successo in piazza lo abbiamo visto da foto e video, per questo è inaccettabile la strumentalizzazione di chi parla di un ritorno agli anni '70".
Tecnicamente la prima proposta riguarda l'istituzione di un comitato parlamentare formato da 5 deputati e 5 senatori con il compito di "controllo, monitoraggio, informazione" sulla gestione delle forze dell'ordine "con particolare riferimento a manifestazioni politiche, sportive e comunque in luoghi pubblici". Il comitato si riunirebbe all'inizio della legislatura per definire entro 90 giorni direttive volte a "garantire forme di riconoscibilità" degli operatori delle forze dell'ordine e sulla loro dotazione di "strumenti necessari alla tutela dell'ordine pubblico". Il comitato avrebbe anche il potere di accertare violazioni, segnalandole alle autorità giudiziari, e "richiedere al parlamento la rimozione e o sostituzione del Capo della polizia" che si pronuncerebbe con un voto a maggioranza assoluta in ciascuna delle due camere. La seconda proposta invece riguarda l'introduzione del reato di tortura nel codice penale aggiunto come art. 593 bis che nell'ultimo comma prevede la non prescrizione del reato. Un tema importante viste le difficoltà che ha avuto la magistratura di Genova nel trovare dei capi di imputazione per il processo sui fatti di Bolzaneto, come sa bene Marco Poggi, ex infermiere che poi denunciò tutto e che oggi appoggia questa iniziativa "Quello che è successo è sotto gli occhi di tutti. I manifestanti sono stati tutti prosciolti, mentre quello che hanno subito dimostra che abbiamo bisogno di una democrazia compiuta anche tra le forze dell'ordine". Forze dell'ordine che sono state chiamate in causa anche da Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, morto durante un controllo di polizia a Ferrara quasi tra anni fa. I quattro poliziotti coinvolti nella vicenda ora sono sotto processo. "Eppure - spiega - non sono mai stati sospesi dal servizio anche se spostati ad altri incarichi. Il problema è che sappiamo che quello che è successo a mio figlio non è un caso isolato, per fortuna noi siamo arrivati ad un processo, ma vogliamo giustizia anche perché queste cose non accadano più". Simile il caso di Riccado Rasman, un ragazzo di 34 anni, con qualche problema psichico, morto a Trieste il 26 Ottobre del 2006 dopo un intervento della polizia. "Sono entrati in casa - ha raccontato la sorella Giuliana - solo perché stava festeggiando un nuovo lavoro lanciando qualche petardo. Ha sempre avuto paura delle divise, durante la leva ha subito anche episodi di nonnismo. Invece mio fratello era una persona buona e sensibile". Il 12 giugno il pubblico ministero potrebbe decidere l'archiviazione e per questo il consigliere Alessandro Metz sta chiedendo che sul caso non cali il silenzio (tutta la documentazione su http://www.alessandrometz.it)